Le elezioni del sindaco occupano periodicamente le cronache politiche dei telegiornali, ma non sempre le procedure o i termini specifici sono del tutto chiari. Cerchiamo quindi mediante alcune semplici informazioni di orientarci capire meglio come diventare sindaco di una città. Questa guida riguarda da vicino tutti i residenti in un piccolo comune o una grossa città indistintamente.
Non ci sono garanzie di riuscita per chi vuole diventare sindaco. Non ci sono delle strategie che portano al sicuro successo visto che sono gli elettori che decidono e le variabili che incidono sul voto finale sono più d’una.
Ogni comune italiano ha un primo cittadino. Dal 2000 in Italia il sindaco è eletto direttamente dal popolo: si tratta cioè di una carica che si ottiene attraverso il suffragio universale da parte di tutti i residenti nel comune per il quale ci si candida (purchè naturalmente godano dei diritti politici, cioè siano maggiorenni e non abbiano condanne penali che privino di tale diritto).
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Le caratteristiche di un Buon Sindaco
Le caratteristiche per essere un buon sindaco sono svariate e differenti in base alla città o al paese che si deve governare. Innanzitutto è necessario avere una certa visibilità per potersi candidare ed aspirare alla poltrona di primo cittadino. Per “visibilità” non intendo dire che bisogna fare un lavoro particolare o avere chissà quali eccezionali qualità. Voglio dire che non si dovrebbe essere degli sconosciuti in modo tale che gli elettori siano immediatamente capaci di individuare la persona ed avere anche un’idea personale su di essa.
Non è indispensabile essere iscritti ad un partito politico (ci sono anche candidati di liste civiche che spesso riescono a fare strada) ma nella maggior parte dei casi sono proprio i partiti politici che decidono in merito alle candidature. Nell’ambito dello stesso partito, ad esempio, si possono avere più soggetti aspiranti alla candidatura a sindaco ed in questi casi è il partito stesso che decide.
Vanno molto di moda le così dette “primarie”: votazioni all’interno di un partito per la scelta di questo o quel candidato. Una volta che si è arrivati alla candidatura per il ruolo di primo cittadino entra in campo la campagna elettorale.
Costi della campagna elettorale
I costi della campagna elettorale, cioè di tutti quei meccanismi di promozione della propria candidatura da far arrivare agli elettori per convincerli ad esprimere a proprio favore il loro voto) variano a seconda della tipologia della campagna elettorale che si mette in campo e possono andare da qualche migliaio di euro fino a cifre di gran lunga più elevate.
Ciò dipende non solo dalla tipologia di campagna elettorale (acquisto di spazi pubblicitari, fonica, stampa di volantini e immagini da distribuire, fac simile di schede voto, iniziative pubbliche, affitto locali etc) ma anche dalle dimensioni del comune di riferimento visto che l’impegno richiesto (soprattutto in termini economici) sarà tanto maggiore quanto più alto sarà il numero di elettori da raggiungere. Io ho avuto modo di seguire diverse campagne elettorali nel mio comune e devo dire che i costi, pur essendo un comune relativamente piccolo se confrontato a grandi città, non sono mai economiche. Se il candidato non trova degli sponsor disposti a coprire le spese investe di suo e con lui coloro che lo sostengono. Se le elezioni vengono vinte l’investimento va a buon fine ma in caso contrario oltre allo scotto di perdere le elezioni si sarà anche investito a vuoto.
Messa in campo un’adeguata campagna elettorale sarebbe buona cosa farsi vedere il più possibile in mezzo alla gente ma non solo negli ultimi giorni precedenti al voto. Per ispirare fiducia è necessario mettere in campo personalità, buonsenso, sani principi e tanta buona volontà oltre che onestà e un minimo di savoir fair a livello personale, nel contatto con la gente.
Le variabili che determinano l’esito dell’elezione sono molte per cui spesso tutto questo non basta. Spesso bisogna essere nella parte giusta nel momento giusto!
Come diventare Sindaco
Per diventare sindaco bisogna essere maggiorenni, non è necessario essere residenti nel Comune per il quale ci si propone. Se la legge non impone che il candidato sindaco sia cittadino del comune che vuole rappresentare, considerazioni di opportunità fanno pensare che un residente nel comune possa conoscere più da vicino il comune stesso.
Si potrebbe anche pensare che una persona esterna, soprattutto nel caso di comuni molto piccoli, garantisca più serenità e imparzialità di quanto non possa fare una persona profondamente immersa nel tessuto, anche economico e lavorativo, del paese che si propone di governare, possa evitare cioè l’insorgere di conflitti d’interesse.
E’ interessante ricordare che nei Comuni medievali il podestà, equivalente al sindaco di oggi, doveva per legge appartenere ad un’altra città.
Come viene eletto il Sindaco?
Ciò detto, consideriamo le modalità con cui si svolgono le elezioni e come viene eletto il sindaco. Le modalità delle candidature cambiano a seconda che il comune superi o meno la soglia dei 15.000 abitanti.
Nel caso di comuni con popolazione fino a 15000 abitanti il nome e cognome del candidato alla carica di sindaco deve essere presentato insieme alla lista di candidati al consiglio comunale: ad ogni candidato sindaco deve corrispondere una sola lista e per converso, ad ogni lista un solo candidato sindaco.
Accede alla carica di sindaco il candidato che ottiene il numero di voti più alto. Si procede invece al ballottaggio fra i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti in caso di parità (e successivamente, in caso di ulteriore parità viene eletto il più anziano di età).
Nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti è invece proclamato sindaco il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi; se nessun candidato ottiene tale maggioranza si procede al ballottaggio fra i due che hanno ottenuto il maggior numero di voti. In questi Comuni, all’atto della presentazione della candidatura ciascun candidato alla carica di sindaco deve dichiarare il collegamento con una o più liste presentate per l’elezione del consiglio comunale.
Il sindaco, che è automaticamente eletto al Consiglio comunale, rimane in carica per cinque anni e non può ricoprire la carica per più di due mandati consecutivi. Può cioè essere rieletto, ma solo dopo una pausa di almeno una sindacatura.