Le unghie costituiscono uno strumento di protezione meccanica per le dita essendo costituite principalmente da fibre di cheratina, in matrice amorfa costituita da cellule morte, che originano un corpo duro ma flessibile. La cheratina è una proteina che nell’organismo umano si trova anche nei peli e nei capelli, nonché negli strati più esterni dell’epidermide.
Le cause della fragilità delle unghie, che si manifesta soprattutto con rotture o scanalature verticali ed orizzontali, si possono individuare nell’alimentazione, in alcuni aspetti patologici e nell’usura.
Per quanto riguarda l’alimentazione, una dieta povera di proteine potrebbe portare una scarsità di amminoacidi, che rappresentano il mattone fondamentale di ogni proteina, mentre una carenza di zinco e molibdeno potrebbe osteggiare l’attività enzimatica preposta alla sua sintesi.
La cheratina è una proteina ricca di zolfo, minerale che si riscontra in importante concentrazione in alimenti quali cavolfiori, ravanelli, verze (in genere le piante appartenenti alla famiglia delle brassicacee).
Abbiamo già individuato quindi una possibile soluzione se la causa è di natura alimentare: proteine, zinco (germe di grano, tuorlo d’uovo, pesce, formaggio, carne), zolfo e vitamine (la B5 stimola la crescita, la B6 è fondamentale nella biosintesi della cistina, aminoacido solforato importantissimo della cheratina), anche queste fondamentali per l’attività enzimatica. E’ importante anche la biotina (cosiddetta vitamina H) presente in latte, fegato e legumi.
Se non si è sicuri di poter gestire una corretta alimentazione si possono assumere degli integratori a base di zinco, B5, B6 e cistina, senza dimenticare la vitamina A, la cui carenza causa perdita di elasticità e che possiamo trovare in pesce, vegetali arancioni (tipo carota) e carne (fegato e milza).
Esistono anche alcuni disturbi e patologie all’origine di questo problema: anemia e infezioni fungine sono le più importanti. Le infezioni fungine vanno affrontate consultando il medico che dovrebbe identificare l’organismo patogeno e suggerire l’antifungino giusto, mentre l’anemia, se non è di natura patologica, può essere risolta con una corretta alimentazione.
Dal punto di vista meccanico, le unghie possono rovinarsi in seguito a contatto prolungato con sostanze aggressive, quali detersivi o solventi. Ad esempio, lo smalto usato in cosmesi è un responsabile del deterioramento delle unghie.
Vi sono dei rimedi naturali, in particolare erboristici quali l’equiseto, che contiene acido silicico, utile nella rimineralizzazione, soprattutto nei cambi di stagione quando aumenta l’attività di ricrescita.
Il succo di Aloe (Aloe vera) ha una duplice funzione: rimineralizzante, antibatterica ed antinfiammatoria. Queste due ultime proprietà sono importanti in quei casi d’infezione batterica che colpiscono il tratto del dito intorno all’unghia e che provocano infiammazione con risvolti negativi sulla crescita. Queste infezioni possono manifestarsi a seguito di abrasioni della “pellicina” che salda il bordo dell’unghia impedendo un libero accesso ai microrganismi nel nostro corpo. Quella stessa pellicina che molti si “masticano” e si tormentano ignari del fatto che si tratti di un’importantissima barriera difensiva. L’attività antinfiammatoria è dovuta all’acido salicilico, mentre quella antibatterica all’acido cinnamico e all’acido crisofanico.