Da qualche anno a questa parte, chiunque abbia un minimo a che fare con la tecnologia e passi del tempo sul proprio computer, è letteralmente sommerso di cose da ricordare.
E non solo.
Bancomat, carte di credito, a volte il codice per entrare nella propria automobile, se non addirittura nella propria casa: già dal primo boom economico degli anni Sessanta in Italia, con l’aumento esponenziale del benessere che si è allargato a macchia d’olio nella popolazione nostrana, abbracciando nuovi ceti sociali, è cominciata a crescere a dismisura anche la necessità della sicurezza e della protezione dei propri beni, ma da quando la necessità è stata sopperita dai nuovi progressi della tecnologia, le password ed i codici di protezione sono diventati pane quotidiano per quasi tutta la popolazione del pianeta.
Senza andare su codici che vanno necessariamente memorizzati, come quelli dei bancomat e delle carte di credito, nel piccolo quotidiano ci si trova spessissimo a dover creare nuove password, per cambiare quella di accesso
al proprio computer, per esempio, oppure semplicemente per aprire un nuovo account di posta elettronica.
E tutte le volte la domanda che viene in mente, appena si visualizza la richiesta di specifica della nuova password da creare, è la stessa: ed ora cosa ci metto, che sia sicura al cento per cento ed allo stesso tempo semplice da ricordare, per non doverla riportare su tutte le agende di casa e magari sul cellulare?
Per dare una risposta a tale interrogativo è importante partire inizialmente da un’altra domanda ancora: nel mero caso specifico che si sta affrontando, è prioritaria la sicurezza oppure la facilità di memorizzazione del codice?
Una volta risposto a questa domanda, si può stabilire che cosa inserire.
Se la priorità è nella semplicità di ricordarla, la password potrà decisamente essere verbale: un termine qualsiasi, dal nome proprio di persona al nome di un oggetto, per arrivare ad un diminutivo o a qualsiasi termine, più in generale, possa saltare rapidamente in mente.
Per quanto possa essere poco importante la sicurezza di quello che si sta andando a proteggere, è sempre meglio evitare di inserire una password eccessivamente facile da trovare. Evitare quindi, ovviamente, il proprio nome proprio, oppure il proprio mese di nascita, o ancora il nome della propria dolce metà, della propria prole oppure dei propri animali.
Insomma, tutto quello che è troppo evidente è bene tralasciarlo.
Meglio allora inserire qualcosa che è importante solamente per fruitore dell’account, e che quindi non è facilmente rintracciabile.
Se invece si tratta di una password molto importante, che deve andare a proteggere un account che è ancora più riservato, e la priorità è proprio la sicurezza assoluta della completa inaccessibilità, allora la questione cambia, e questo procedimento non è più sufficiente.
Importante, in questo caso, scegliere dei codici alfanumerici: in questo modo, infatti, si aumenta in maniera esponenziale la quantità di combinazioni, che diventano infinite, quindi la probabilità di indovinarla, se non si hanno basi per carpirla, diventa più che scarsa, anzi, praticamente inesistente.
Meglio allora mescolare sapientemente lettere e numeri, magari essere costretti a prendere un piccolo appunto, cercando di non scriverla mai, ma,più semplicemente, di appuntare qualcosa che ci permetta, senza esplicitarla, di arrivarci.
Come fare il latte di mandorle
Arriva il caldo e sei in cerca di una bevanda, che non sia la solita, dissetante e, possibilmente, non troppo calorica. Insomma, vuoi sapere come...
Read more