Da quanto apparso sui giornali nelle scorse settimane, potrebbe capitare davvero a chiunque: si riceve un avviso di raccomandata, ci si reca alla posta, e ci si trova di fronte una lettera quasi minatoria in cui la “Estesa Limited“, società proprietaria del sito internet Italia – Programmi.net, esige il pagamento di novantasei euro, dichiarando di adire immediatamente alle vie legali in caso di mancato versamento della cifra.
Come già uscito sui quotidiani, si tratta di una truffa bella e buona, dal momento che la ditta in questione è già stata multata per un milione e mezzo di euro per operazione commerciale scorretta ed è al momento al vaglio della Procura di Roma per eventuale truffa.
Tutta la vicenda, infatti, ruota attorno al sito Italia – Programmi.net, del cui dominio la società in questione è proprietaria, che, quando si tenta la navigazione, richiede immediatamente all’ignaro utente del web di registrarsi, inserendo in un apposito modulo tutti i propri dati personali.
La truffa risiede nella sottoscrizione contestuale di un abbonamento al sito, con un canone di novantasei euro annui e della durata biennale, segnalata con un carattere talmente piccolo da risultare quasi illeggibile.
Una volta terminata la registrazione, e la seguente dichiarazione di accettazione dell’abbonamento, ci si ritrova a distanza di pochissimo tempo a ricevere un sollecito di pagamento dai toni minacciosi.
Quello che bisogna fare, una volta ricevuta la famigerata raccomandata, è non pagare assolutamente, dal momento che la Estesa Limited non è in grado di esigere proprio nulla, e rivolgersi immediatamente ad una associazione di tutela del consumatore oppure al più vicino posto di polizia, per chiedere informazioni sul da farsi.
L’autorità competente nel merito è la Polizia Postale, ma si possono intanto chiedere le prime informazioni alle più vicine forze dell’ordine.
Altra segnalazione che può risultare importante ai fini dell’indagine in corso tuttora ad opera della Procura di Roma è quella da effettuare all’Autorità Garante per il Commercio e per il Mercato, che ha fino ad ora custodito le proteste di migliaia di consumatori che sono incorsi nella trappola della Estesa Limited.
Quello che naturalmente non bisogna fare, è pagare: la cifra che verrebbe versata, infatti, nonostante le indagini in corso, difficilmente potrebbe poi essere restituita al mittente, e si concederebbe del denaro, quindi, ad una truffa bella e buona.
A meno che non si sia avvocati oppure non si sia in contatto con un avvocato, è sempre bene anche evitare contatti postali o telefonici con l’azienda: si potrebbe infatti commettere qualche errore di comunicazione che non farebbe che peggiorare la situazione, rendendola ancora più difficilmente gestibile, proprio perchè tuttora l’unica condanna per la Estesa Limited è stata la multa, ma non ci sono ancora state sentenze di truffa: essendo tuttora aperto il fascicolo giudiziario, si rischierebbe di passare senza volerlo dalla parte del torto.
Meglio, quindi, il silenzio assoluto con la società, e rivolgersi subito ad un avvocato o all’associazione, sperando che questa vicenda si chiuda al più presto con una confisca di un dominio che, complice la disinformazione e la buona fede di chi naviga in internet, sta continuando indisturbato a mietere vittime.