Le piastrine o trombociti costituiscono insieme a globuli rossi e globuli bianchi la parte corpuscolata del sangue.
Il ruolo delle piastrine è legato ai meccanismi di riparazione delle ferite: le piastrine intervengono in caso di lesioni di vasi mucosi e cutanei e creano un vero e proprio tappo che pone le basi della riparazione delle ferite.
Dove e cosa stimola la produzione di piastrine
Le piastrine vengono prodotte nel midollo osseo e rilasciate in circolo in base ad esigenze fisiologiche.
Per la corretta sintesi e maturazione delle piastrine servono elementi fondamentali come ferro, vitamina b 12, acido folico e fattori di crescita emopoietici, presenti nel midollo.
Alcune patologie e carenze alimentari possono ridurre la formazione delle piastrine con ripercussione sul numero totale e sulla funzionalità delle stesse.
Tra queste patologie ricordiamo, affezioni primarie del midollo come leucemie e linfomi, infezioni virali come quella da parvovirus, patologie autoimmuni come vasculiti, artrite reumatoide e malattie di milza e fegato.
In caso di riduzione del numero di piastrine funzionanti aumenta il tempo di sanguinamento, cioè in caso di ferita il processo di riparazione è rallentato; inoltre possono verificarsi sanguinanti spontanei soprattutto a livello di mucosa nasale, gengivale, si osservano lividi ed ematomi numerosi.
Cosa fare se si sospetta un deficit piastrinico
E’ importante cogliere tempestivamente questi segni e occorre rivolgersi al proprio medico per eseguire esami del sangue approfonditi ed appropriati. In questo modo si può verificare il grado di deficit piastrinico ed in caso di anomalie sottoporsi ad esami di secondo livello per scoprirne la causa.
Anche la dieta e l’alimentazione possono influire sulla funzione e sul numero di piastrine.
Occorre assumere ferro che è contenuto in vegetali a foglia verde e carni rosse. È quindi suggeribile mangiare spinaci e songino; tra i cibo più ricchi di ferro ci sono il fegato e le vongole; buona la percentuale presente nei legumi e nella frutta secca.
Il peperone rosso è un alimento dotato di proprietà interessanti e in molte culture è utilizzato sotto forma di concentrato o succo in caso di anemia.
Spesso noi introduciamo molto ferro nella dieta, ma l’intestino non ne assorbe una corretta quantità. Occorre quindi agire sia incrementando la dose nella dieta, sia migliorare l’assorbimento intestinale, ad esempio somministrando vitamina C, o assumendola mangiando alimenti ricchi come arance, fragole e kiwi, ma anche broccoli, cavoli e rucola.
Anche la vitamina B12 è fondamentale: quindi è consigliato arricchire la dieta di verdure crude come asparagi e insalata.
Tra le erbe si ricorda la foglia della pianta del curry, diffusa nella cultura americana e utilizzata nella medicina popolare come infuso in caso di anemia.