La leishmaniosi canina è una patologia che può affliggere i migliori amici dell’uomo, ed è causata dalla Leishmania, un microorganismo parassita che colpisce sia gli uomini che gli animali (non a caso la leishmaniosi può essere anche umana).
La leishmania viene contratta tramite la puntura di un insetto, in cui il protozoo va ad albergare: in pratica, la leishmania vive nell’insetto e poi, tramite la puntura di quest’ultimo, si insinua nel soggetto che è stato punto, che sia uomo o cane.
I sintomi della Leishmaniosi nel cane sono dermatiti, alopecia, ulcere cutanee, problemi oculari (che possono addirittura portare il cane alla cecità), anemia, leucocitosi, perdita di peso, febbre, poliuria e insufficienza renale, a seconda degli stadi della malattia, che possono andare dalla fase A alla fase E.
Nella fase A si parla di “cane esposto”, nella fase B di cane infetto, nella C di cane malato, nella fase D si tratta di cane gravemente malato, mentre la fase E è la più grave e si usa per indicare un cane refrattario alle cure o recidivo. L’avanzare degli stadi può essere più o meno repentina, per questo è fondamentale monitorare la situazione il prima possibile.
Generalmente i cani più colpiti sono quelli di grossa taglia, proprio per le dimensioni corporee che, essendo più estese, sono più soggette alla puntura degli insetti portatori di Leishmania.
Gli insetti in cui può soggiornare la Leishmania sono vari, tuttavia in Europa l’insetto in questione è il Pappataci, che è simile ad una zanzara e vive in luoghi bui, caldi e umidi, generalmente in contatto con rifiuti, materiali organici e fogne.
Proprio perché il Pappataci vive in queste condizioni, è meglio evitare in estate di far dormire il proprio cane fuori di notte, considerando che potrebbe essere più facilmente esposto all’attività di questo insetto. Purtroppo il Pappataci non può essere neutralizzato con i normali repellenti antizanzare, e per questo difendersi dalla sua azione diventa più difficile. Tuttavia si è notato che è disturbato dall’azione dei ventilatori.
Per Fido, inoltre, esistono in commercio degli appositi collari e delle fiale che hanno il compito di allontanare le zanzare portatrici di Leishmania, anche se la loro efficacia non è affidabile al 100%. Inoltre, da aprile 2012 in Italia è disponibile anche un vaccino anti-Leishmania.
Per ciò che riguarda la terapia, quella più utilizzata si basa sull’utilizzo di N-metilglucammina e allopurinolo, o ancora con la somministrazione di miltesofina.
Si tratta di una malattia che può essere tenuta sotto controllo, per la quale esistono delle cure che possono anche far ottenere la remissione della malattia. Tuttavia tale guarigione non può avvenire nel caso in cui la patologia sia già arrivata allo stadio E.
E’ comunque fondamentale sottolineare che la Leishmania non è infettiva da cane a cane, e nemmeno da cane a uomo (come purtroppo molti pensano), perché può essere contratta solo ed esclusivamente con il morso del Pappataci.