Devi cambiare lo smartphone? Sei cerca di un dispositivo Android che, senza spendere un capitale, si riveli un prodotto affidabile, che possa durare nel tempo, senza darti preoccupazioni?
Ogni giorno le cronache dell’high tech raccontano dell’uscita di nuovi modelli di telefoni, spesso a seguito di grandi eventi come le fiere (MWC di Barcellona, CES di Las Vegas, IFA di Berlino) o di keynote privati (mitici quelli della Samsung). Capita, in questo modo, che sia molto difficile scegliere un nuovo telefono visto che, sovente, le differenze tra un modello e l’altro sono minime o poco evidenti.
In questa guida mostreremo brevemente proprio i paradigmi in base ai quali scegliere un buon device Android per affiancare o sostituire quello che è attualmente nella nostra dotazione.
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Come scegliere, spendendo poco, uno smartphone Android su misura
In genere il primo elemento che viene preso in considerazione è il prezzo ma, partendo da questo parametro, siamo solo sicuri di spendere poco ma non necessariamente “anche” bene. Iniziamo quindi dalle caratteristiche tecniche.
Elemento centrale nei telefoni di oggi è il Display: a seconda dell’uso che ne facciamo, possiamo scegliere dimensioni standard (intorno ai 4 pollici) o generose, intorno ai 5 o 6 pollici. In quest’ultimo caso parliamo di “Phablet”, ovvero di telefoni che ambiscono ad essere tablet per l’ampia superficie che offrono alla visualizzazione di contenti multimediali. Da notare che un display molto grande implica maggiore stress per la batteria. Anche le tecnologie applicate al monitor sono rilevanti: l’LCD si vede meglio all’aperto ed ha colori più realistici, l’Amoled consuma meno (non essendo retroilluminato) ma ha colori troppo “pompati” e ricchi. Di sicuro è bene che il telefono abbia la tecnologia IPS per un buon angolo di visuale ed una protezione del vetro (Gorilla Glass o DragonTrail).
Se parliamo di display, non possiamo trascurare le componente “fotocamera” visto che i cellulari moderni sono anche ottimi cameraphone. Se amiamo fare dei “selfie”, la fotocamera anteriore (anche per videoconferenze) è d’obbligo (non VGA!): quella posteriore, dagli 8 MP in su, deve essere dotata di autoflash, led e buone ottiche (come i Sony Xperia). Certo, il video richiama l’audio in una logica di fruizione multimediale e, quindi, è bene vedere dove sono collocati gli altoparlanti e se ve ne siano 2 o 1.
Il cuore pulsante di uno smartphone è costituito dal processore: ultimamente si va verso gli otto core ma spesso si ottiene grande soddisfazione anche con un quad core (e persino un dual core) che, tra l’altro, scalda di meno gli smartphone notoriamente molto sottili. Quanto alla Ram, mai scendere sotto 1 Gb se vogliamo gestire bene diverse app in contemporanea. Lo storage interno, la Rom, dev’essere almeno di 8 Gb, pena il dover ricorrere troppo spesso alle schede esterne microSD.
La scheda grafica, spesso una Adreno, diventa rilevante se utilizziamo molto il device come consolle di gioco.
La batteria non deve mai scendere sotto i 2000 mAH (benché conti molto anche il “come” essa venga gestita da un sistema ottimizzato): arrivare a 3500 (come il Lenovo IdeaPhone P770) evita l’acquisto di una power bank supplementare. Importante: prediligete device che abbiano la batteria estraibile! Molti device, per risultare sottili, la integrano nel corpo del telefono ma, in questo modo, non vi sarà possibilità di cambiarla quando, dopo un anno, avrà il classico calo di durata del 30%.
In materia di design i form factor sono o squadrati (come l’Ascend P6) o rotondeggianti (come i Samsung): è bene scegliere in base alla comodità della tenuta in mano e tenendo presente che quasi sempre useremo il telefono in una cover-flip protettiva. Sui materiali è bene preferire il policarbonato: sembrerà plasticoso ma il metallo disperde meno bene il calore e non assicura una presa altrettanto salda del device.
Versione del sistema operativo? In giro si trovano ancora telefoni con Gingerbread (2.3.x) o Ice Cream Sandwich (4.0.x): difficilmente saranno aggiornati. Meglio optare direttamente per l’ultimo Android KitKat 4.4. Alcuni modelli di telefono, come gli Xiaomi, permettono di supportare altrettanto bene le rom “cucinate” che, di solito, hanno più funzionalità e più aggiornamenti di quelle stock: è un’alternativa da considerare.
Solo alla fine, dopo aver stabilito cosa vogliamo, va considerato il prezzo per ottenere un buon rapporto qualità/spesa: inoltre, comprando dalla Cina e prediligendo marche affidabili ma ancora poco note (Xiaomi, Oppo, Zopo, Huawei, Lenovo, Haier, Meizu) e store con una buona politica di assistenza e pagamenti sicuri (Paypal), sarà possibile ottenere un top di gamma con quello che, in Occidente, pagheremmo un middle-low level. Non male!