Le allergie alimentari sono sempre più diffuse e, di conseguenza, assume sempre più importanza la capacità di riconoscerle tempestivamente e affrontarle nel modo più adeguato possibile. Le allergie alimentari rappresentano un importante tema di salute, spesso sottovalutato.
Queste reazioni avverse possono manifestarsi in varie forme e intensità, mettendo a repentaglio il benessere e la sicurezza delle persone colpite. Tuttavia, riconoscere i sintomi e adottare le giuste strategie di cura può fare la differenza.
Nell’articolo “Come riconoscere e sconfiggere le allergie alimentari. Sintomi e cura“, esploreremo insieme i segni distintivi delle allergie alimentari, i metodi di diagnosi e le opzioni terapeutiche disponibili. Approfondiremo anche le precauzioni da prendere e i passi da compiere per gestire al meglio questa condizione, contribuendo così a migliorare la qualità della vita di chi ne è affetto.
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Cos’è un allergia alimentare e come opera
L’allergia alimentare consiste in una reazione abnorme del nostro sistema immunitario che non riconosce come “buone”alcune sostanze ingerite.
La reazione allergica si innesca, infatti, per contrastare i cosiddetti “antigeni” che ne provocano l’ipersensibilità.
Gli antigeni, che possono anche essere chiamati allergeni, provocano quindi una reazione che il corpo predispone per contrastare un attacco.
La violenza della risposta immunitaria è proporzionale alla gravità con il cui l’organismo riconosce la minaccia che in definitiva si concentra soprattutto nelle proteine dell’alimento.
Il processo che si sviluppa alla base dell’allergia non è istantaneo, nel senso che prima avviene una “sensibilizzazione” alle sostanze quando l’alimento viene ingerito per la prima volta. In questa fase preliminare di solito non si verificano sintomi ma il corpo “registra” tali sostanze estranee.
Da sottolineare che le forme di allergia agli alimenti sono diverse, ma le più comuni sono quelle dette “IgE- mediate” cioè la sostanza viene riconosciuta estranea attraverso anticorpi che sono appunto le IgE, immunoglobuline di tipo E.
Quando l’alimento viene ingerito una seconda volta avviene, invece, la degranulazione dei mastociti che si concentrano soprattutto nell’apparato respiratorio ma anche a livello intestinale e sulla pelle.
Ecco perché le allergie alimentari si manifestano con eruzioni cutanee sotto forma di orticaria che provoca un fastidioso prurito e con macchie rossastre di varie dimensioni, ma anche con altre manifestazioni possono essere localizzate alla bocca e, nei casi più gravi possono coinvolgere i polmoni e le vie respiratorie, per cui è necessario intervenire con tempestività. Di solito l’eruzione cutanea compare a partire dal viso per poi estendersi a tutto il resto del corpo.
Quali sono le sostanze potenzialmente responsabili di allergie
Tra le sostanze che provocano una violenta reazione allergica c’è l’ istamina che, anche se è presente nell’organismo, non diventa reattiva se non a contatto con gli antigeni.
Quando si hanno sintomi a carico dell’apparato digerente questi si possono manifestare dapprima con nausea e poi con vomito e diarrea. Compaiono solitamente tra mezz’ora e 2 ore dall’ingestione dell’alimento a cui si è allergici e possono evidentemente impedire di svolgere le normali azioni quotidiane in quanto invalidanti.
Gli alimenti che possono provocare un’allergia alimentare sono diversi e purtroppo lo si scopre soltanto ingerendoli, quindi per saperlo inevitabilmente bisogna farne esperienza.
Tra gli alimenti di cui si scopre precocemente l’allergia c’è sicuramente il latte, a cui l’organismo può rispondere negativamente anche riguardo a quello materno e quindi a quello vaccino. Anche in questo caso l’allergia è scatenata dalle proteine del latte e va distinta dall’intolleranza, che invece riguarda il lattosio (lo zucchero naturalmente contenuto nel latte che non riesce a essere digerito a causa della mancanza dell’enzima della lattasi).
Molto diffusa è l’allergia alle uova e alle proteine in particolare contenute nell’albume, che si ritrovano anche nella carne di pollo ma si neutralizzano con la cottura. Altre allergie molto violente sono quelle ai pesci, alle arachidi e alla nocciole, ai pomodori o alle fragole ma anche alle pesche e alla loro buccia.
Tra le allergie che invece sono riconducibili alle sostanze aggiunte agli alimenti di produzione industriale, c’è per esempio quella al glutammato monosodico presente nei dadi e negli insaporitori o esaltatori di sapidità.
Esiste tuttavia la possibilità che qualsiasi cibo scateni una reazione allergica, in quanto si tratta di un fatto soggettivo.
Di seguito gli alimenti più comunemente responsabili di allergie:
- Latte: soprattutto nelle sue proteine, il latte vaccino è una delle principali cause di allergia alimentare nei bambini, anche se può persistere anche in età adulta.
- Uova: le proteine dell’uovo, sia dell’albume che del tuorlo, possono scatenare reazioni allergiche.
- Arachidi: le arachidi sono una delle cause più comuni di reazioni allergiche gravi, spesso persistenti per tutta la vita.
- Frutta a guscio: mandorle, noci, nocciole, pistacchi e altri frutti a guscio possono provocare allergie alimentari, talvolta molto gravi.
- Pesce e crostacei: il pesce e i crostacei come gamberi, cozze e vongole sono frequenti cause di allergie alimentari.
- Grano: il glutine, una proteina presente nel grano, può scatenare reazioni allergiche o intolleranze.
- Soia: alcuni individui possono essere allergici alle proteine della soia, molto diffuse in molti alimenti trasformati.
- Frutta e verdura: anche frutta e verdura fresca possono essere responsabili di allergie alimentari, sebbene meno frequenti rispetto ad altri alimenti.
- Semi di sesamo: sempre più comune, l’allergia ai semi di sesamo può causare reazioni gravi.
- Solfuri: presenti in alcuni alimenti, come frutta secca, possono scatenare allergie, specialmente negli individui sensibili.
È importante consultare un allergologo per identificare con precisione le sostanze a cui si è allergici e adottare le giuste precauzioni nella dieta quotidiana.
Come identificare le allergie alimentari
Per sapere a cosa si è allergici in particolare bisogna necessariamente eseguire accurati test medici che si effettuano in laboratorio.
Ci sono diverse metodologie per individuare l’allergene come per esempio quello attraverso il prelievo di sangue, con il quale di esegue il dosaggio delle IgE. Il test è quello di Prist e Rast.
Si può anche optare per il Prick Test dove una goccia di allergene viene posizionata in corrispondenza di una minuscola ferita per osservare la reazione, che di solito viene praticata nella parte interna dell’avambraccio.
Infine c’è il test per contatto, il cosiddetto Patch Test, che si esegue posizionando un cerotto con l’antigene sempre sull’avambraccio.
Per riconoscere un’allergia alimentare, riassumendo, sono diversi test disponibili, che possono essere prescritti da un medico allergologo in base alla storia clinica del paziente e ai sintomi riportati. Ecco alcuni dei test più diffusi:
- Test cutanei allergologici: Questo test coinvolge l’applicazione di piccole quantità di estratti alimentari sulla pelle del paziente, seguita da una leggera puntura o incisione per consentire alla sostanza di entrare in contatto con il sistema immunitario. Se si sviluppa una reazione cutanea come arrossamento, gonfiore o prurito, può indicare un’allergia alimentare.
- Test IgE specifici: Questi test misurano la presenza di anticorpi IgE specifici per determinati alimenti nel sangue del paziente. Un aumento dei livelli di IgE specifici per un particolare alimento può indicare un’allergia alimentare.
- Diario alimentare e di sintomi: Tenere un diario alimentare in cui si registrano gli alimenti consumati e i sintomi associati può essere utile per identificare possibili correlazioni tra l’assunzione di cibo e la comparsa dei sintomi allergici.
- Test di provocazione alimentare: Questo test viene eseguito sotto la supervisione di un medico allergologo e coinvolge l’assunzione controllata dell’alimento sospetto per osservare se si verificano reazioni allergiche.
- Esami di imaging e diagnostica: In alcuni casi, possono essere richiesti esami come la gastroscopia, la colonscopia o l’ecografia addominale per valutare eventuali danni agli organi causati da allergie alimentari gravi o croniche.
È importante sottoporsi a questi test sotto la supervisione di un medico specializzato, in modo da ottenere una valutazione accurata e un piano di gestione personalizzato per l’allergia alimentare.
Come curare e gestire un’allergia alimentare
L’unico modo per evitare una reazione allergica una volta saputo qual è l’alimento o l’antigene responsabile, è quello di eliminarlo completamente dalla propria alimentazione.E’ pur vero che una volta trascorso un certo periodo dalla prima reazione si può provare ad “abituare il corpo” ingerendo piccole quantità, ma è sconsigliabile nei casi di reazione allergica intensa.
Si possono anche assumere cibi alternativi che possano sostituire i nutrienti e le caratteristiche organolettiche dell’alimento mancante, come avviene per esempio con il latte.
Curare e gestire un’allergia alimentare richiede una strategia personalizzata, che può includere diverse misure a seconda della gravità e del tipo di allergia. Ecco alcuni suggerimenti generali:
Quali differenze fra alelrgie alimentari e intolleranze alimentari