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Un nemico micidiale: il monossido di carbonio
Ogni anno per i Vigili del Fuoco sono particolarmente significativi due periodi come possibile allerta duratura nel tempo: l’estate ed il rischio di incendi spontanei e dolosi nei boschi, l’inverno per le fughe del monossido di carbonio attraverso malfunzionamenti di caldaie non manutentate o con difetti non ravvisati dall’agenzia di pulizie.
In quel caso il libretto aggiornato vi preserverà da noie assicurative (in caso di malfunzionamento di una caldaia comunque manutentata e pulita a norma, il tutto registrato sul libretto di caldaia, è garanzia di poter chiedere alle assicurazioni indennizzi) e da eventuali responsabilità penali se il malfunzionamento divenisse fonte di danni importanti alla salute di un famigliare o di un vicino di casa.
In questo quadro è sempre bene porgere orecchio a chi ha buoni consigli da proporre, come l’ing. Agatino Carrolo, comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco di Brescia.
Innanzitutto il Comandante spiega in una dichiarazione pubblica cosa sia nello specifico il monossido di carbonio, un nemico che è meglio conoscere bene per evitare di soccombere nel suo silente avvelenamento.
E’ in pratica un gas più leggero dell’aria che a temperatura ambiente di venti gradi centigradi si diffonde negli ambienti domestici con grande rapidità, sviluppandosi durante fenomeni di combustione asfittici, cioè con poco ossigeno durante la reazione di bruciatura del gas, in questo caso, nella caldaia.
Un nemico che non lascia scampo
E’ inodore quindi, subdolamente, entra durante il sonno nel circuito respiratorio iniziando il suo avvelenamento, il quale consiste prima in un profondo torpore, in seguito ad un progressivo soffocamento che conduce sino alla morte se non si interviene subito.
Come evitare questo nemico?
Il Comandante è chiaro: non bisogna assolutamente dimenticare la manutenzione ordinaria degli impianti di riscaldamento ma soprattutto è buona regola installare un dispositivo rilevatore del monossido di carbonio il quale, con allarme sonoro, rileverà il gas già dalle prime molecole diffuse nell’aria consentendo un rapido intervento prima del torpore e della successiva letargia spesso mortale.