Estate alle porte e, tra i tanti lavoretti stagionali che permettono ad un giovane di guadagnare un bel gruzzoletto, di fare esperienza (e divertirsi), senza dubbio l’ambito ruolo dell’animatore in una struttura turistica.
Se sei spontaneo, non ti pesa rapportarti con gli altri e sei disponibile a viaggiare, quest’estate potresti aver trovato una buona occasione di guadagno e, forse, anche una professione su cui investire.
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Come fare l’animatore turistico
Tra le centinaia di annunci di ricerca, evidentemente, è impossibile indicare metodi infallibili per essere presi. Tante le agenzie di animazione e, nel tempo, ognuna ha consolidato un proprio sistema di selezione.
Più facile, invece, limitarsi a indicare degli utili consigli per fare bella figura e arrivare con le carte in regola.
Di base tra i metodi di selezione troviamo il colloquio, il casting e lo stage, fermo restando che, naturalmente, a monte di tutto ciò dovrai fornire un curriculum vitae efficace. Non sono rari i casi in cui, per maggiore comodità, le agenzie propongono on line un form di richiesta con invio automatico. Evidentemente, in quest’ultimo caso, non corri il rischio che elementi ritenuti importanti, ai fini della selezione, risultino assenti.
Se non esiste il form on line o ritieni utili allegare un curriculum individuale (soprattutto se hai alle spalle una consolidata esperienza in ruoli tecnici o direttivi) dovrai occupartene individualmente, per poi recapitarlo via mail o fax all’indirizzo dell’agenzia.
Nonostante le varie guide nate per facilitare la compilazione di un curriculum vincente, ci limitiamo a ricordarti di indicare tutti i recapiti non di rado le persone dimenticano di farlo), di citare, soprattutto se sei alla prima esperienza, hobby o abilità sportive ( hai il patentino di bagnino, sai fare surf o scherma, ecc…) , unico modo perchè possano valutare le tue attitudini e potenzialità, individuando un’area di collocazione. E non meno importante indicare la reale conoscenza di lingue straniere e la tua disponibilità.
Una volta chiamato ( via telefono o mail, e in questo caso assicurati di avere ben compreso l’indirizzo dell’incontro), come dicevamo, sono 3 fondamentalmente le tecniche utilizzate ( talvolta insieme) per selezionare chi dovrà regalare allegria e svago in un villaggio.
Colloquio
Rappresenta, probabilmente il metodo più complesso per chi deve formarsi un’idea sull’aspirante candidato, che per lo stesso di comprendere in cosa andrà a consistere il proprio lavoro.
Proprio per questo, spesso, le società di animazione lo fanno seguire ad uno stage di animazione, ma, comunque, già nel primo steep, a fronte di soggetti particolarmente introversi, scarsamente motivati o poco portati all’attività, una parte dei candidati viene scartata.
All’incontro non dimenticare, come dicevamo, la puntualità, di portarti appresso un altro cv, e pur mantenendoti spontaneo, cerca di avere un atteggiamento equilibrato, evitando monosillabi o banalità in serie. Non bluffare clamorosamente sulle tue esperienze ( le bugie hanno le gambe corte) ed evita di fare necessariamente l’animatore con il selezionatore.
Quindi non fate i fenomeni, ma nemmeno sminuitevi e , soprattutto, ricordate che anche voi state giudicando il vostro prossimo datore di lavoro: tendenzialmente quindi guardate con sospetto chi utilizza metodi eccessivamente altezzosi o tende a ridimensionare le vostre capacità, vi propone compensi smaccatamente fuori mercato ( fatevi un’idea in giro dello stipendio e dei benefits per la mansione che desiderate), vi sottopone ad attese infinite ( sintomo di scarso rispetto e ancor meno organizzazione), si mostra reticente nel fornirvi le informazioni necessarie ( iter di assunzione, tempi e destinazioni, ruolo proposto, ipotesi retributiva e tempi e modalità di pagamento).
Guardatevi anche dagli stessi colloqui telefonici, accettabili solo per una sostituzione immediata, ma del tutto inusuali se parliamo di una normale fase di selezione.
Casting
Si tratta di una tecnica intermedia a colloquio e stage, pur condensando la struttura della selezione ( generalmente lunga un week quando non una settimana) in una mezza giornata, in cui ci si presenta, si effettuano prove e test.
Anche in questo caso occhio alla puntualità, bando alla timidezza e rendetevi disponibile a tutte le prove
Stage
Prima di tutto, in fase di colloquio o conoscitivo, domandate se si tratti di uno stage retribuito o meno.
Quel che è certo è che si tratta di un’opportunità migliore rispetto al colloquio per mettere in risalto le vostre capacità e conoscere chi vi sta dinnanzi.
Seppure chiamato diversamente ( provini, selezioni, formazione, ecc…) e di durata differente ( possono andare da un semplice week ad un’intera settimana) si distingue per la presenza di più selezionatori e candidati ( non un rapporto uno ad uno, quindi) alle prese con attività pratiche atte a verificare, competenze, capacità, predisposizione a relazionarsi con gli altri, attitudine al lavoro di team, probabile capacità di adattamento ai ritmi di un villaggio).
Fermo rsetando le raccomandazioni per lo stage, tenete a mente che il rapporto deve essere sempre paritario e questa esperienza vi permeterà di conoscere meglio la società stessa.
Alcuni propongono anche fasi formative a pagamento, non sempre è un segnale di malafede, ma se la richiesta è eccessiva, non abboccate e fuggite a gambe levate.