Nonostante li si associ frettolosamente ai giochi dei fanciulli, relegandoli ad un banale passatempo, l’origine dei pupazzi di neve è ben più complessa e non meno diffusa nel Mondo.
Vediamo di conoscerli meglio e, una volta, compreso la lunga storia che racchiudono, anche cosa occorre fare per realizzare un perfetto pupazzo di neve.
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Origine e diffusione dei pupazzi di neve
Il pupazzo di neve è una scultura antropomorfa e momentanea costruita con la neve. Una sorta di mandala invernale, che può raggiungere livelli artistici altrettanto elevati e non meno spettacolari.
Queste statue vengono edificate durante l’inverno in seguito ad una nevicata massiccia. Tra l’altro questa attività, amata da tutti i ragazzi del mondo, è ottima per consolidare i rapporti familiari. Infatti seppure i pupazzi di neve vengano edificati da bambini, è bellissimo quando tutta la famiglia si adopera nella costruzione .
Si tratta di una tradizione che si perde nella notte dei tempi. Nel libro,“the history of the snowman”, l’autore Bob Eckstein indica come, risalga ad un testo del 1318 , il “Libro delle Ore“, attualmente custodito nella biblioteca dell’Aia, se ne faccia cenno. Ne compaiono tracce anche in stampe cinquecentesche, dove si vedono bambini circondare un personaggio bianco. Insomma tutte evidenze che confermano come l’origine di questa pratica, sia ben più remota rispetto a chi riteneva fosse molto più recente, sfatando la tesi molto diffusa secondo cui il primo pupazzo sarebbe stato eretto attorno all’800.
È particole, inoltre, come questa arte tenda ad assumere forme diverse in base alla parte di mondo in cui si abiti. Quindi mentre nel mondo occidentale, Europa e Americhe assume la sembianza che ben conosciamo, il pupazzo di neve, invece, in Asia e soprattutto in Giappone tende ad assumere una conformazione differente. Infatti gli Yuki daruma prendono sia una parte del nome, ma anche le fattezze delle bambole della tradizione giapponese le daruma.

Come realizzare un pupazzo di neve
Per fare un pupazzo di neve occidentale bisogna seguire una serie di regole in modo tale da poterlo realizzare al meglio .
Innanzitutto, nonostante sembri una raccomandazione inutile, c’è da scegliere l’orario. Spesso si tende a fare un pupazzo di neve di mattina o nel primo pomeriggio sbagliando. Il momento migliore della giornata è il tardo pomeriggio quando, cioè , la neve arriva, al cosiddetto punto di fusione. In effetti avendo la neve più morbida sarà più facile da modellare.
Solitamente un pupazzo di neve viene costruito formando innanzitutto il corpo.
Questo si forma molto facilmente, facendo rotolare una palla di neve, così, in questo modo la stessa tenderà ad ingrandirsi. Successivamente, in maniera analoga, si dovranno creare la testa, il torso e la parte inferiore. Finalmente il pupazzo è stato creato correttamente, ma non ha né faccia né vestiti bisognerà, quindi, crearli prontamente.
Iniziamo con la faccia. Gli elementi indispensabili sono gli occhi, il naso e naturalmente la bocca.
Creare gli occhi è molto facile. Gli elementi che si usano sono generalmente i bottoni, ma possono essere usati ugualmente pezzi di carbone oppure in alternativa delle pietre. Per il naso possiamo prendere una ciliegia o, come si vede ancora più comunemente, una carota.
Infine bisognerà creare la bocca. La bocca è molto semplice da creare e lo si può fare con i materiali più disparati. Un pupazzo felice avrà un ramoscello arcuato oppure dei piccoli bottoni neri a forma di arco capovolto.
Si può usare qualsiasi materiale, preferibilmente di colore scuro in modo che risalti sul bianco della neve, con una forma ad arco.

Infine lo vestiremo. Preferibile usare vecchi vestiti in modo tale che non vengano rubati e anche utilizzare oggetti comuni per creare bottoni sul torace del pupazzo. Esiste anche il pericolo che rimangano intrappolati nella neve nel periodo dello scioglimento , Se, al contrario, voleste dilettarvi negli yuki daruma, i pupazzi saranno considerevolmente più piccoli, formati da due sole sfere e nudi.