Tra le varie truffe che circolano in internet, una delle più subdole è rappresentata dal fenomeno “Scam“.
Con questo termine si intendono le persone che, dietro l’apparente richiesta di aiuto o la finta volontà di relazionarsi, nascondono l’obiettivo di carpire informazioni preziose e, addirittura, denaro.
Analizziamo delle possibili strategie di difesa.
Come non cadere nelle trappole dello scam
A tutti capiterà di ricevere delle mail da parte di persone che si dicono colpite da un nostro profilo sociale. Se siamo frequentatori abituali di una chat ed il messaggio proviene da un utente della medesima, il dubbio che sia un contatto genuino è lecito. Diversamente è difficile che una persona ignota, di un social a noi sconosciuto trovi in giro un nostro contatto: ad ogni buon conto, prudenza.
Quando dobbiamo iscriverci ad un forum, sito/mailing list o quando contattiamo un’azienda su un social network, non comunichiamo mai la nostra mail in chiaro o i nostri dati personali: potrebbero essere usati dai malintenzionati per qualche truffa, come quella oggetto di questa guida. Gli “alias”, o le temporary inbox (aka “spambox”) esistono proprio per cautelarci da simili eventualità.
Valutiamo la lingua nella quale è scritta: quasi sempre si tratterà di un italiano approssimativo, indice dell’uso di un traduttore online.
Consideriamo anche il contenuto di quello che ci viene chiesto: la maggior parte delle truffe, volte ad ottenere qualcosa, usa il grimaldello della pietà.
Quante volte ci è capitato di leggere di qualcuno intrappolato in un terribile regime africano che chiedeva solo un modesto obolo per poter fuggire? O qualche persona benestante, terribilmente malata, che proponeva di lasciarci tutti i suoi averi – bloccati – in cambio di un anticipo?
Le fanciulle, quasi sempre belle e da sogno, che – follemente innamorate di noi – avevano bisogno solo di un biglietto aereo per poterci raggiungere? Un classico che dovrebbe destare sospetti in chiunque.
Se, a difenderci, quindi, basterebbe – in genere – un po’ di buon senso, ciò non toglie che esistano strumenti “tecnici” per chi vuole andare a fondo della faccenda. Con gli opportuni tool è possibile tracciare una mail e ricavare l’IP di origine e, quindi, risalire alla vera nazione del mittente. Altre soluzioni più specialistiche, davvero mirate, consistono nell’usare i portali “antiscam”.
Uno dei migliori è “Stop-scammers” nel cui database vengono costantemente indicizzate le mail, le foto, i testi, i dati anagrafici dei più diffusi e camaleontici scammer.
Perché… ricordate: lo scammer è come il lupo. Perde il pelo, ma non il vizio 😉