È notizia di alcuni giorni fa la multa comminata dall’Antitrust nei confronti di Wind, Telecom, Vodafone e H3G per aver fornito servizi non richiesti a pagamento ai propri utenti. Ma in che modo ci si può difendere da tali servizi, ed evitare che il credito telefonico venga consumato a nostra insaputa?
Cosa succede quando incappiamo nell’attivazione di un servizio e cosa fare
I consumatori finiti vittime dei famigerati servizi non richiesti sono tanti, e tutti hanno visto il loro credito diminuire senza un’apparente ragione, con addebiti che andavano da un minimo di 2 ad un massimo di 20 euro. Come si attivano questi servizi?
Mentre si naviga con lo smartphone può capitare di imbattersi in una pubblicità – sulla quale talvolta bisogna cliccare per poter continuare ad usare una determinata applicazione – e tutto procede senza alcuna anomalia visibile agli occhi dell’utente. In realtà, in un secondo momento, giunge sul telefono un messaggio che comunica l’avvenuta attivazione di un servizio dietro un pagamento da effettuare settimanalmente.
Nel momento in cui arriva l’sms, il servizio non richiesto è ufficialmente attivato e verrà a costare al povero utente svariati euro ogni settimana. Come ci si comporta in questi casi? Innanzitutto bisogna scaricare ed installare l’app ufficiale del proprio operatore telefonico, per poi visualizzare la sezione dedicata ai Servizi. In quest’area è possibile attivare e disattivare tutti i vari servizi in abbonamento. Per essere sicuri di non correre alcun rischio, è consigliato disattivarli tutti. Dopo aver rimosso tutti i servizi, è necessario contattare la compagnia telefonica e richiedere che venga attivato sul proprio numero il servizio “Barring sms“, grazie al quale non si riceveranno più messaggi pubblicitari, compresi quelli in abbonamento.
È bene precisare che cliccare sulle pubblicità non è un’operazione dannosa in sé, ma bisogna distinguere fra le pubblicità che sono sicure e quelle che, invece, non lo sono affatto; dietro queste ultime, infatti, si celano i temibili servizi e abbonamenti a pagamento.
Le pubblicità pericolose si distinguono dalle altre poiché c’è l’obbligo di cliccare su di esse (nel senso che, spesso, un riquadro si sovrappone alla precedente applicazione, costringendo a cliccare sullo stesso per continuare a navigare, ndr), caratteristica invece assente sulle pubblicità sicure. Altro dettaglio non secondario: le pubblicità dannose offrono nei loro annunci qualcosa di fin troppo conveniente, che dovrebbe destare più di un sospetto. Un esempio tipico sono quelle pubblicità che promettono di far guadagnare centinaia di euro al giorno quasi senza far nulla; a guadagnare, in realtà, sono gli autori della pubblicità, che infliggeranno al malcapitato che cliccherà sul banner dei costosi servizi senza chiedere preventivamente nessuna autorizzazione.
Un’altra regola da seguire è non rispondere mai a messaggi con un testo ambiguo giunti da numeri brevi che non sono memorizzati sul telefono o sulla scheda. Questi sms, di solito, invitano al download di suonerie o loghi, che verranno appioppati al costo di diversi euro alla settimana.