I dolori cervicali, molto fastidiosi e persistenti, sono causati generalmente da una compressione dei nervi e colpiscono un’ampia percentuale di popolazione, in maggioranza femminile, oltre i 40 anni.
Cosa genera la cervicale e come curarla
La causa è da individuarsi in posizioni scorrette, nella riduzione dei dischi intervetebrali delle vertebre cervicali di solito la C1 e la C2, non si esclude anche una causa genetica legata alla conformazione ossea. Ma è soprattutto l’usura collegata all’età che può causare l’artrosi cervicale, che ha come sintomo proprio la cervicalgia.
Gli effetti sono molti: mal di testa localizzati dietro la nuca con dolori che si irradiano ai muscoli delle spalle oppure che colpiscono la zona della faccia e degli occhi, rigidità nei movimenti, formicolii agli arti superiori, ma anche nei casi più gravi, vertigini, nausea e vomito.
Per curare la cervicale innanzitutto e’ necessario agire sui sintomi. Molto utili possono essere farmaci anti nausea e antivomito come scopolamina o anticolinergici: esistono dei veri e propri cerotti che rilasciano sostanza attiva farmacologica gradatamente e permettendo il controllo della nausea nel tempo. Molti pazienti riferiscono di bruciori e parestesie; in questo caso e’ utile utilizzare antidolorifici anche associati ad antinfiammatori (ibuprofene, paracetamolo, fans fino a farmaci più potenti che rientrano nella categoria degli oppiodi). E’ opportuno ottenere un buon controllo del dolore anche utilizzando associazione di più molecole: in questo modo il paziente potrà sfruttare al meglio le eventuali sedute di fisioterapia.
La fisioterapia e’ un punto centrale nella cura della della cervicalgia, infatti non agisce solo sui sintomi ma cerca di modificare la postura o le posture errate che ne sono spesso alla base. Ciclo dopo ciclo di ottiene un rafforzamento dei muscoli paravertebrali, si modificano posizioni scorrette ed usuranti e si determina un miglioramento significativo dello stato di conservazione dei dischi intervertebrali. Alcuni fisioterapisti sono specializzati in osteopatia: in questo caso mediante procedure manipolatorie, trazioni, stiramenti e rilassamenti si cerca di ripristinare la corretta funzione delle zone che presentano problemi.
Un’ altra cura sicuramente efficace è l’agopuntura. Le sedute, che consistono nell’infilare sottilissimi aghi in punti specifici della cute, durano una ventina di minuti. Servono cicli di almeno una decina di sedute; inizialmente nella fase acuta, due volte a settimana, in seguito una. Successivamente sono consigliate sedute una volta al mese per evitare ricadute. È una cura non invasiva, senza effetti collaterali, che porta sicuramente a una significativa diminuzione del dolore e delle recidive.
In conclusione si può ribadire che l’approccio alla cervicalgia deve essere necessariamente polifattoriale: solo così si possono ottenere risultati significativi.