Il linguaggio verbale è sempre accompagnato da un linguaggio non verbale, corporeo, che si pone in supporto o in contrasto con quanto si sta dicendo.
Come capire se il nostro interlocutore ci sta dicendo la verità o sta mentendo?
Ci sono categorie di persone abituate a mentire, o a tacere per mestiere, come nel caso dei legali, tenuti a rispettare il segreto professionale anche nel caso di un colpevole, oppure i medici, che prestano il giuramento di Ippocrate. In questi casi, non si può dire che si stia mentendo, ma un occhio allenato può intuire delle sfasature tra quanto si afferma e degli impercettibili movimenti dei muscoli del viso. Movimenti che manifestano come il corpo, pur senza esserne consapevole, contraddice ciò che in quel momento si sta affermando.
Quali sono questi segnali? Quando una persona mente, si sa, il primo sintomo è quello dello sguardo o del capo abbassato. Gli occhi di chi dice una bugia raramente incontrano quelli del proprio interlocutore. Così come le mani che tremano leggermente, che non stanno ferme e che chi sta mentendo tende a nascondere sotto il tavolo, dietro la schiena o in tasca.
Anche se una persona ci guarda direttamente negli occhi nel momento in cui finge, ci sono degli impercettibili movimenti muscolari che si avvertono sul viso e sulla fronte. Come accade che una persona che non ci sta dicendo realmente quello che pensa in merito ad un argomento, aggrotti la fronte, o si passi una mano sulla stessa, o sulla nuca. Se siamo fortunati e sappiamo sostenere lo sguardo, a volte riusciamo a percepire anche un leggero movimento della palpebra.
Altri atteggiamenti, che spesso vanno a confondersi con la timidezza, ma che certamente non manifestano una sensazione di limpidezza verso largomento, sono il torcersi le mani, il toccarsi le orecchie, o inesistenti brufoli sul mento.
Il gesto di passarsi le dita sulle labbra, avanti e indietro, manifesta invece riflessione su quanto si sta dicendo e su come dirlo. Lo stesso per il dito appoggiato alla bocca.
Meglio si conosce una persona, più si potrà capire se quello che sta dicendo sia vero. Quello che cambia quando una persona mente, a volte, sono gli schemi comportamentali che da sempre è abituata a mettere in atto. Piccole abitudini che cambiano per depistare chi non vuole che la scopra.
Chi non sa mentire, tende alla balbuzie, o a incespicare nelle parole, a esitare nelle risposte. Chi vi è abituato riesce anche a sostenere lo sguardo dellinterlocutore, convincendolo che crede davvero in ciò che sta dicendo. Il bugiardo ha una sorta di immedesimazione nel personaggio. È la tecnica che usano gli attori per memorizzare la parte e farla propria, sentendo realmente ciò che stanno rappresentando sulla scena.
Le espressioni del viso, la mobilità dei muscoli può in taluni casi essere condizionata dalluso del botulino, sempre più frequente nei trattamenti estetici. Questo potrebbe determinare, anche nelle interrogazioni, dei falsi positivi. Lo stesso potrebbe accadere in situazioni di stress, in cui un soggetto teso possa dare limpressione di mentire a proposito di un argomento che ci sta a cuore.
È certo che le situazioni andrebbero giudicate singolarmente, anche tenendo conto della personalità del soggetto che abbiamo di fronte, per capire se, al di là del suo carattere generalmente sincero, si trovi in quel momento a mentirci oppure no.
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