Sono molti gli Italiani che, negli ultimi anni, si sono trovati nella necessità di comprendere come avviare una causa per malasanità.
Ovviamente ogni professione, e quella medica non fa eccezione, non è esente da errori. Da un lato, però, parlando di salute, della nostra salute, le eventuali mancanze rivestono ben altro peso, quando di mezzo c’è la vita. Dall’altro, la situazione è andata peggiorando, anche a causa di una progressiva smobilitazione della Sanità pubblica. Sempre meno ospedali, sempre meno fondi stanziati per la Sanità, sempre più un evidente scientifico tentativo di privatizzare cure ed interventi. Una situazione già di suo particolarmente difficile, colpita ed affondata definitivamente dall’emergenza Covid. Con il conseguente slittamento di tempi per controlli, rinvio di interventi programmati, abbandono di personale No Vax.
Non c’è da stupirsi, quindi, quando, sempre più spesso, a fronte di cure sempre più avanzate, la cronaca ci porta a conoscenza di casi, più o meno gravi, di malasanità. Dalle diagnosi sbagliate o colpevolmente ritardate, agli errori chirurgici, sino ai tanti scandali (qui puoi leggere l’articolo sullo scandalo delle valvole cardiache) originati sempre dalla solite speculazioni a danno di inermi pazienti. Per finire con i problemi strutturali dei plessi ospedalieri o le tante inchieste relative alla mancanza di pulizia degli edifici o in merito ad organici largamente insufficienti.
Una serie di problemi, da sempre presenti nel Belpaese, acuiti ancor più dalla trasformazione degli Ospedali da centri di assistenza ad una mera realtà imprenditoriale, e, in quanto tale, unicamente tesa al profitto
Non tutti, però, sanno che, per cercare di porre rimedio a questi inconvenienti e per fare valere i nostri diritti, esistono dei canali percorribili. Si va dal Tribunale del Malato, ormai giunto alla 42esima candelina ( qui trovi maggiori info) alle tante associazioni private sorte in questi anni a tutela dei pazienti, per finire con le procedure stabilite per legge e assegnate all’URP (ufficio relazioni con il pubblico), ente interno degli ospedali, che raccoglie e gestisce le segnalazioni. Vediamo allora come poter fare una causa ad un Ospedale o intraprendere un’azione legale per una situazione di malasanità.
Come avviare una causa di malasanità:
L’avvio di una causa di malasanità, soprattutto se si è alle prima armi, appare a molti come una montagna insormontabile. Un processo complesso e difficile da approcciare e percorrere. In questa guida vediamo allora di segmentarlo in una serie di passaggi obbligati, partendo dalla focalizzazione del problema o del disservizio sino alla presentazione di richiesta del risarcimento.
- Identificare il problema: Quasi superfluo sottolineare come tutto parta dalla identificazione, il più chiaramente possibile, del problema, comprendendo se e quanto sia ascrivibile ad una negligenza medica.
Un conto è una malattia contratta sul lavoro o una lesione causata da un prodotto difettoso (ambedue oggetto di causa, ma, in questo caso, di responsabilità diversa), altro se si tratta di una situazione determinata o peggiorata a ragione di un errore medico. Per avviare una causa di malasanità poi è fondamentale che il danno sia stato causato da una terza parte, e non originato da una condizione preesistente o da una nostra scelta individuale. - Raccolta documentale: Identificato il problema, di importanza capitale raccogliere tutte le prove possibili ed immaginabili che possano supportare la nostra richiesta. Questo può includere, documenti e certificati medici, registrazioni di conversazioni con il medico o l’azienda responsabile, pareri di consulenti esterni, sino a testimonianze dirette di testimoni oculari. Tutti elementi di basilare importanza nel supportare la nostra causa, evidenziando concretamente la responsabilità altrui nella compromissione del nostro quadro clinico.
- Affidarsi ad un avvocato specializzato: Non meno importante poi, affidarsi ad un legale che abbia esperienza in questo tipo di cause e sia esperto in diritto sanitario. Ricorrere ad uno specialista del campo, capace di navigare sicuro nel sistema giudiziario e conoscere l’ambiente in cui si muove, rappresenta la prima garanzia per un probabile successo. Fondamentale la sua azione anche nel farvi comprendere quali siano i vostri diritti e quale una richiesta ragionevole da avanzare come indennizzo.
Come fare una causa per malasanità:
Abbiamo già sottolineato l’importanza, a costo di spendere un po’ di più, di affidarsi ad un legale specialista nella materia. A lui spetterà, come prima cosa, la valutazione dei danni subiti. Un calcolo che deve tener conto dei costi medici sostenuti, ma anche delle perdite di reddito e soprattutto le eventuali perdite di qualità della vita. Ancor più importante, se possibile, una sopravvenuta condizione di inabilità alla propria professione o al lavoro in generale.
Valore aggiunto che un avvocato specialistico vi fornirà non meno nell’offrirvi guida sicura fra la selva di sentenze e corposa Giurisprudenza in materia, il tutto grazie all’esperienza maturata dalle precedenti cause analoghe. Un buon avvocato, inoltre, si rivelerà decisivo anche nel poter concludere accordi preventivi, che se da u lato eviterebbero il Tribunale all’ente interessato, dall’altro possono farvi ricevere un risarcimento in tempi ben diversi da quelli, solitamente biblici, della cause in Italia. Sarà sempre lui, inoltre, ad indicarvi quali siano le reali possibilità di successo di un’azione legale.
Infine fondamentale si rivelerà anche la familiarità che ha con Tribunali e Giudici, abitualmente impegnati in cause come la vostra, o nella conoscenza di Periti o figure mediche specialistiche per l’eventuale stesura di consulenze di parte.
Quando si può fare causa ad un Medico o all’Ospedale
Ovviamente gli errori di cui può macchiarsi un Medico o una struttura non sono sempre uguali. Vediamo quelli più comuni, almeno nelle loro principali macro-categorie:
- Errori medici e negligenza professionale: si tratta di condotte che potrebbero causare, o aver causato, gravi e durature conseguenze sulla salute e sul benessere di un individuo. Comprendendo tutta una serie di conseguenze variegate, che possono andare da lesioni permanenti, sino a complicazioni a lungo termine, quando addirittura alla morte.
- Ritardi nella diagnosi o nella cura: Natura differente, ma possibili conseguenze simili. A finire sotto la lente di ingrandimento dei Magistrati, in questo caso, quei ritardi, imputabile al professionista o ad una struttura sanitari, che possano esser sfociati in un peggioramento delle condizioni di salute del paziente, quando possano risultare decisivi nell’impossibilità di guarigione dello stesso.
- Discriminazione e trattamento ineguale: Il Diritto, naturalmente, disciplina anche possibili ragioni di natura discriminatoria. Questo avviene quando si è in grado di dimostrare di aver ricevuto un trattamento diverso a causa della propria razza, etnia, sessualità o religione. Tutti casi in cui si potrà intraprendere una causa contro il personale medico interessato.
Come si presenta una causa contro la Sanità
Come abbiamo visto una causa di natura sanitaria parte sempre dall’individuazione del problema e la conseguente raccolta di prove a supporto. Ovviamente questa prima fase difficilmente non vi richiederà un certo tempo. Tempo necessario, ma senza che non si presti la giusta attenzione alla possibile esistenza di “statuti di limitazione” . Si tratta di limiti di tempo specifici entro i quali occorre tassativamente procedere all’azione legale contro un struttura sanitaria o un medico, pena la nullità della richiesta.
Il termine di prescrizione per presentare una denuncia, ovviamente, varia da ospedale ad ospedale, anche perché correlato alle specifiche leggi regionali o alle circostanze specifiche della situazione. Di norma, comunque, l’azione legale va avanzata sempre entro 2-3 anni dalla data in cui si è registrato l’evento.
A chi presentare una denuncia sanitaria
La denuncia contro un ospedale va sempre redatta formalmente mediante un documento che riassuma l’accaduto, e da cui emergano in maniera palese i danni lamentati dal paziente e le sue richieste di risarcimento.
Nella fattispecie, il Ministero della Salute sottolinea che in base alla Legge dell’ Marzo 2017, nr. 24, il diritto al risarcimento del danno:
sorge qualora in conseguenza di una prestazione sanitaria non correttamente eseguita derivi al paziente una lesione alla sua integrità psico-fisica o il decesso, sempre che ne venga accertata la responsabilità del professionista sanitario e/o la responsabilità della struttura sanitaria presso cui il paziente ha ottenuto la prestazione.
Denuncia che può essere presentata a diverse autorità sanitarie e non. In alcuni territori la denuncia può essere presentata all’Ordine dei Medici, in altre zone è richiesto di avanzare l’azione legale, rivolgendosi all’Azienda Sanitaria locale o all’Autorità Garante della salute. Per ottenere il relativo risarcimento davanti al competente Giudice Civile, occorre, però sempre preventivamente attivato un tentativo di risoluzione extragiudiziale della controversia a mezzo di un organismo, pubblico o privato, regolarmente iscritto nell’aposito registro del Ministero della Giustizia (si veda l’art. 5 del D.lgs. 04 marzo 2010, n. 28) .
Laddove, invece, si voglia denunciare un medico (devi scegliere il medico di famiglia? Leggi nella nostra guida come fare), trattandosi di una responsabilità penale soggettiva, andrà rivolta alle forze dell’ordine (Polizia, Carabinieri etc.) o alla Procura della Repubblica del Tribunale del luogo in cui si è verificato il fatto. Quando si tratti di un semplice esposto, il reclamo, di norma, va indirizzato
All’Ufficio Relazioni con il pubblico dell’Azienda Sanitaria. Potrà essere realizzato tramite una semplice comuni-
cazione scritta consegnata a mano, o inviata via posta, fax o posta elettronica. Alcuni territori raccolgono la segnalazione anche con un colloquio diretto o telefonico con gli operatori dell’Urp, successivamente sottoscritto da chi avanza l’esposto.
Per maggiori informazioni, qui trovate il richiamo corrispondente sul sito del Ministero della Salute.