L’ansia materna è una patologia della quale non si sente parlare spesso, essendo considerata una sorta di argomento tabù, ma è molto più frequente di quanto si possa pensare.
Inquietudine, apprensione, senso di inadeguatezza: sono queste le caratteristiche più evidenti di un disturbo che può essere combattuto e vinto, ma che, sul momento, provoca sentimenti contrastanti nell’animo di una madre, che si trova ad affrontare una situazione che sembra per lei insormontabile.
Lo stress è sicuramente uno dei fattori incidenti sull’ansia materna, che deriva da una crescente necessità di iperprotezione della madre nei confronti dei propri figli.
Influiscono sulla patologia anche altri fattori esterni, prima fra tutti la pressione della società, che porta una madre a pensare di doversi fare carico di tutte le incombenze della famiglia, e di dover salvaguardare in ogni modo la salute e l’educazione dei propri figli.
Nel periodo in cui la madre è affetta da questo disturbo, la valutazione oggettiva delle condizioni dei figli le risulta particolarmente difficile: li considera sempre più fragili di quanto in realtà siano, proiettando su di loro le insicurezze che, almeno nella maggior parte dei casi, le derivano da altre fonti.
Si può dire che una vera e propria predisposizione all’ansia materna non esista: ognuno è portato ad affrontare i problemi in maniera diversa, anche se generalmente lo stress, e di conseguenza, l’ansia, sono una sorta di campanello d’allarme per far capire che qualcosa non va.
L’eccessivo stress, nel momento in cui non viene affrontato, porta ad un sentimento di preoccupazione crescente, e contribuisce a rendere la madre sempre più insicura delle sue scelte.
Sicuramente c’è un muro di confine entro il quale il disturbo può essere facilmente attenuato: in questo caso, basterà valutare in maniera serena la realtà dei fatti per capire che i pericoli cui va incontro il nostro bambino non sono così drammatici come sembrano.
Nel caso in cui l’ansia diventi più forte, arrivando a sconfinare nella patologia, sarà bene valutare la consulenza di uno specialista, così da affrontare in maniera diretta il problema, ed eliminarlo alla radice, vivendo più tranquillamente il rapporto con la propria famiglia e con l’ambiente che circonda i propri figli.