Coltivare pomodori in autunno, e dunque fuori stagione, è una vera sfida, anche per i pollici verdi più audaci.
Il pomodoro, verdura estiva per eccellenza, è letteralmente affamato di luce e di caldo, condizioni che, insieme ad un’adeguata fornitura d’acqua, sono indispensabili per la crescita dei frutti e per la loro maturazione. Occorre dunque riprodurre artificialmente queste condizioni attrezzando una serra o un angolo della propria casa con accorgimenti tecnici che possano simulare le condizioni di esposizione e calore tipiche della stagione estiva. Va detto, comunque, che il risultato in termini di resa, sapore e profumo dei pomodori coltivati in casa, non sarà mai paragonabile a quelli dei frutti coltivati in pieno sole e nella stagione giusta. La scelta del supporto di coltivazione dipende dallo spazio e dalla quantità di piante che si intendono coltivare: per poche piante andrà bene qualsiasi contenitore riempito di un buon terriccio da orto.
In questo caso va curato molto bene il drenaggio, perché ilpomodoro non sopporta i ristagni d’acqua e il marciume radicale potrebbe compromettere la vostra piccola coltivazione indoor. Per impianti più grandi la scelta può cadere sulla coltivazione idroponica che non utilizza terra: le piante vivono con le sole radici immerse in acqua arricchita con fertilizzante liquido. In commercio si trovano ottimi sistemi per la coltivazione idroponica in casa, ma potete facilmente costruirne uno con materiali di recupero: un secchio, una piccola pompa ossigenante e un sistema a griglie per sostenere le pianticelle bastano per coltivare senza terra.
Altra soluzione è la coltivazione aeroponica: la pianta vive letteralmente sospesa per aria e si nutre con una soluzione di acqua e fertilizzante nebulizzata direttamente sulle radici. Anche in questo caso esistono in commercio sistemi di dimensioni contenute che possono essere installati anche in una piccola serra domestica o addirittura in un angolo della cucina.
Per la luce si può fare ricorso ad apposite lampade a fluorescenza per la coltivazione indoor, avendo cura di scegliere quelle emettono una luce particolarmente intensa agli estremi rosso e blu dello spettro. Lo svantaggio di queste lampade sono i consumi: l’esposizione alla luce per portare a maturazione piante estive come i pomodori deve essere particolarmente lunga (da 12 a 15 ore al giorno) e questo può incidere non poco sulla bolletta.
Da qualche anno sono in fase di sperimentazione anche nuovi sistemi di illuminazione a led rossi e blu (la Nasa li sta sperimentando per le coltivazioni idroponiche nello spazio) e pare che i risultati siano soddisfacenti a fronte di una drastica riduzione dei consumi energetici. In commercio esistono infine delle apparecchiature come Aerogrow system che creano un microhabitat autonomo garantendo l’adeguata illuminazione e la giusta quantità di nutrimento, consentendo così di coltivare in casa verdure e piante aromatiche per tutto l’anno, anche lontano da qualsiasi fonte di luce naturale. Il limite è legato all’esiguo numero di piante che si possono coltivare in queste apparecchiature e al costo (sui 150 dollari).