La primavera porta con sé anche la fioritura dei carciofi, la pianta erbacea perenne dalle tante proprietà benefiche, considerata dagli esperti un vero e proprio toccasana per la salute dell’uomo. E’ pur vero che nonostante la pianta diventi produttiva soprattutto tra la fine dei mesi invernali e l’inizio della primavera, capita spesso di trovare il carciofo anche nei restanti mesi dell’anno grazie all’utilizzo di apposite tecniche colturali.
Di questo ortaggio nel nostro Paese esistono diverse varietà che, grosso modo, comprendono le specie spinose tipiche della Sicilia, e quelle con le punte arrotondate e senza spine che sono coltivate soprattutto nell’Italia centrale. Pure i suoi colori variano dal verde al violaceo e tra questi ultimi quello più famoso cresce nella provincia catanese.
La pianta del carciofo predilige i terreni di medio impasto – ma si riesce ad adattare anche in quelli di natura calcarea e argillosi – ed il clima piuttosto mite ed asciutto. L’unico problema potrebbe riguardare gli sbalzi di temperatura e le cosiddette gelate, ai quali la pianta si mostra particolarmente sensibile. Pertanto il suo clima ideale è quello tipicamente mediterraneo.
Il terreno deve essere preparato qualche settimana prima della semina con la vanga o il motozappa, facendo attenzione ad eliminare le erbacce infestanti e a tracciare dei solchi, paralleli tra di loro che andrete a cospargere col fertilizzante che potrebbe essere anche del letame maturo. Si passerà dunque a ricoprirli e a livellare tutto il terreno interessato.
Procuratevi dunque i carducci, ovvero i polloni che si sviluppano alla base del fusto della pianta provvisti di radici e foglie ed anche degli ovuli, che non sono altro che carducci dissecati che andrete a sotterrare in buche profonde almeno 30 cm, facendo attenzione a realizzare delle file distanziate di almeno 100-120 cm e distanziandoli tra loro di almeno 70 cm.
Questa operazione dovrà essere effettuata o a fine autunno o a fine inverno ed in particolar modo se il clima presente nella vostra zona è mite, interrerete i carducci a fine autunno mentre se il clima è rigido sarebbe opportuno farlo all’inizio della primavera. Per interrare i vostri ovuli dovrete attendere la fine dell’estate.
Da ogni singola pianta è possibile ricavare in media almeno una decina di carciofi, pertanto nel caso in cui avete a disposizione soltanto un piccolo orto, sappiate che potreste ricavare lo stesso un’abbondante raccolto. Dopo avere per bene sotterrato le vostre piante si provvederà a rendere compatto il terreno anche con opportuna irrigazione.
Ricordatevi che comunque la pianta deve essere innaffiata con scrupolosità in quanto teme i ristagni idrici che potrebbero fare marcire le sue radici. Un impianto di questo genere comunque, con le dovute cure, potrebbe durarvi anche sei anni se però nel frattempo avrete provveduto a sistemare del nuovo letame maturo dopo che sia trascorso un anno dall’ultima volta che lo avete fertilizzato e che andrete a collocare ai piedi delle piante. Infine, subito dopo il raccolto si dovranno eliminare gli steli secchi tagliandoli alla base.
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