Imu e Tares si apprestano ad andare in soffitta, sostituiti dalla Service Tax, la nuova tassa sui servizi comunali.
La data prevista per questo “cambio della guardia” è il 1 gennaio 2014.
In cosa consiste la Service Tax, con cui il governo ha deciso di sostituire l’imposta sulla prima casa e quella sui rifiuti? La nuova imposta è ispirata ai principi di federalismo fiscale, principi messi nero su bianco nella passata legislatura.
Per quanto riguarda la copertura del campo di applicazione della Tares, la quale già per l’anno in corso, l’ultimo di sua vigenza dopo queste decisioni del governo, deve applicare il principio comunitario “chi inquina paga”, la tassa sui servizi avrà un’incidenza sulle tasche dei contribuenti basata su parametri stabiliti nel testo approvato dal governo: a quanto ammonterà l’esborso per le proprie tasche, gli italiani lo scopriranno nel pagamento dell’ultima rata della Tares, in quanto le amministrazioni comunali invieranno i moduli per il pagamento e calcoleranno quanto dovuto sulla base della nuova normativa.
Il ministro Saccomanni ha rassicurato chi, come le associazioni dei consumatori, ha paventato il pericolo che i Comuni, per esigenze di bilancio, innalzino l’aliquota in maniera incontrollata. L’inquilino di via XX Settembre ha assicurato che le prerogative fiscali dei comuni non verranno meno in seguito alle decisioni prese dal governo ma che sarà posto un tetto alla possibilità, per i comuni, di alzare le aliquote.
Il Ministro dell’Economia si è poi soffermato su due importanti punti della nuova tassa sui servizi. Saccomanni ha spiegato che la Service Tax avrà “due aspetti importanti, la gestione dei rifiuti urbani e dei servizi indivisibili”.
Per quanto riguarda il primo aspetto, il pagamento sarà dovuto dagli occupanti, non importa in che veste, di spazi in grado di generare rifiuti urbani. La definizione dell’aliquota sarà effettuata in base alla superficie dell’area con un ampio margine di manovra concesso ai comuni per quanto riguarda i parametri da prendere in considerazione.
Per quanto riguarda l’aspetto dei servizi indivisibili, le amministrazioni comunali avranno a disposizioni due scelte, per quanto riguarda il cosa considerare come base imponibile: l’alternativa concessa dal governo è tra la rendita catastale e la superficie.
Questa seconda componente della tassa sui servizi sarà a carico di chi usufruisce dei servizi locali. Questo significa che i contribuenti interessati saranno non solo i proprietari degli immobili ma anche, nel caso della sussistenza di un contratto di locazione, gli inquilini.