in queste ultime ore non si fa che parlare di Decreto Rilancio. In principio, però, era il “Verbo” o meglio il Decreto Cura Italia, il primo provvedimento organico dell’Esecutivo per far fronte all’emergenza Covid 19.
Tra le diverse misure in esso contenute, anche un bonus del valore di 100 euro per quei lavoratori che, nonostante il lock down, si fossero recati al lavoro.
Insomma un piccolo attestato di merito per chi, nonostante mezza Italia fosse barricata in casa, si recasse ugualmente in azienda a fare il “solito lavoro”, ma con un’ansia e un timore che, probabilmente, sarebbe dovuto essere ricompensato, finanze permettendo, con ben altra somma.
Una cifra, però, che per essere corrisposta, necessitava che il dipendente avesse prestato servizio per l’intero ammontare delle ore lavorabili da contratto durante il mese di Marzo. In caso contrario, la necessità di dover riproporzionare la somma in relazione alle ore effettivamente prestate. Vediamo allora come si effettua il calcolo.
(vuoi sapere sinteticamente cosa contiene il decreto Rilancio? Allora leggi qua).
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Come calcolare il bonus 100 euro per il mese di Marzo
Vediamo allora a chi spetta questa sorta di premio e come viene calcolato l’importo preciso a cui si ha diritto.
Beneficiari
Secondo l’articolo 63 del decreto “Cura Italia” di Marzo 2020, avrebbero diritto a questo riconoscimento tutti i dipendenti, pubblici e privati con reddito inferiore o pari a 40.000 che si sono recati sul posto di lavoro nonostante l’emergenza relativa al covid-19. Unica eccezione i lavoratori domestici.
premio? Un bonus di 100 euro, netti ed esenti da trattenute INPS e tassazioni IRPEF.
(sei tra coloro che hanno diritto al Reddito d’emergenza? Scoprilo con la nostra guida).
Questo bonus spetterebbe integralmente, però, a tutti coloro i quali abbiano prestato, nel mese di Marzo, le consuete ore di lavoro previste da contratto
Attenzione però, qualora le ore lavorative non fossero state completate in toto, l’importo potrà esser calcolato in proporzione al tempo impiegato.
Vediamo come calcolarlo:
Come si calcola la spettanza per il mese di Marzo
Precisiamo che, essendo questo bonus al netto di ritenute fiscali, i datori di lavoro dovranno anticiparlo in corrispondenza della busta paga per poi recuperarlo in F24 in seguito al versamento delle imposte.
L’agenzia delle Entrate ha previsto a tal proposito due modalità di calcolo del premio :
1 – Rapporto matematico tra giorni lavorati, con esclusione di quelli in smart-working- e i giorni lavorabili .
2 – Rapporto matematico tra le ore lavorate, escluse quelle in smart-working, e le ore lavorabili.
Intendiamo, per ore o giorni lavorabili, tutti quei giorni in cui il dipendente avrebbe prestato servizio in tutto il mese di Marzo .
Le assenze influiscono molto su questo calcolo, poiché dal conteggio delle ore si devono escludere poi tutte le assenze del dipendente avvenute nel mese indicato precedentemente, computando come ore effettive quelle in cui il lavoratore era fisicamente in azienda.
Nell’intera disposizione, l’Agenzia delle entrate non ha fatto nessuna distinzione sulla natura delle assenze , comprendendo dunque assenze per:
- malattie,
- maternità,
- infortunio,
- congedi,
- ferie,
- permessi e quant’altro
- Link utili. se vuoi leggere direttamente l’articolo del decreto, vai qui