Un settore che sta reagendo bene alla crisi economica e quindi può risultare vantaggioso l’investimento è quello della profumeria. Aprire un’attività in tale settore ha il vantaggio di essere abbastanza facile, ci sono due modalità: si può aprire un esercizio in proprio oppure si può aderire ad una catena di franchising, deve essere considerato in quest’ultimo caso che le catene di solito richiedono determinati requisiti di ampiezza dei locali, oppure di localizzazione degli stessi e se in zona vi è già un esercizio della stessa catena non vengono stipulati ulteriori contratti di franchising. Andiamo ora nel dettaglio delle pratiche da sbrigare. Per poter aprire questo tipo di attività di solito si fa riferimento ad un dottore commercialista che indicherà i vari passi da compiere e svolgerà le varie mansioni burocratiche che occorre effettuare. E’ necessario innanzitutto una partita IVA, la stessa deve essere richiesta all’agenzia delle entrate, si trovano sedi nelle varie province italiane, ma anche nelle maggiori città sebbene non si tratti di province, quindi da questo punto di vista non dovrebbero esserci problemi. La partita IVA permetterà di comprare all’ingrosso e vendere al dettaglio scaricando sull’utilizzatore finale il costo dell’imposta. Essendo questa un’attività commerciale occorre iscriversi alla camera di commercio della propria provincia, è richiesta l’iscrizione anche all’ INPS, istituto nazionale di previdenza sociale, per pagare i contributi utili ai fini assicurativi e pensionistici e all’INAIL si occupa di assistenza economica nel caso di infortunio sul luogo di lavoro. A questi enti devono essere versati dei contributi economici la cui entità dipende da molti fattori come la presenza o meno di dipendenti, il tipo di contratto stipulato e la categoria a cui appartiene il dipendente, la localizzazione dell’attività, ad esempio ci sono delle agevolazioni al Sud.
Se il locale ha un’ampiezza inferiore a 150 mq, non occorre un’autorizzazione preventiva del comune in cui si trova l’esercizio commerciale, ma è necessario inviare una comunicazione preventiva almeno trenta giorni prima dell’apertura del locale e nel caso in cui non ci siano indicazioni contrarie dal parte dell’ente, si potrà aprire nella data stabilita, in caso contrario occorre vedere le motivazioni del divieto. L’ente potrà effettuare dei controlli, ad esempio sull’agibilità del locale e indicare delle modifiche da apportare. In caso di ampiezza maggiore del locale, prima di aprire l’esercizio al pubblico occorrerà attendere l’autorizzazione espressa.
E’ necessario contattare i rifornitori per stipulare dei contratti, questi possono proporre vari tipologie, sia il conto vendita, quindi i prodotti sono consegnati e saranno pagati solo dopo l’avvenuta vendita, oppure possono chiedere l’acquisto di quantità minime o ancora semplicemente richiedono il pagamento della merce presa. Il conto vendita è il metodo più vantaggioso , ma non tutte le case cosmetiche lo applicano. Il costo per iniziare è di circa 15.000 euro, considerando anche l’arredamento e i prodotti. L’entità dell’investimento iniziale di sicuro è svantaggioso perchè occorrerà molto tempo per recuperare quanto è stato speso.
Come controllare i propri contributi online sul sito dell’Inps: consultare il proprio estratto conto contributivo Inps
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