Aprire un mercatino dell’usato è molto semplice, non è necessario fare un grosso investimento iniziale. In più è anche un ottimo modo per fare “ecologia” grazie al riutilizzo di beni, che altrimenti andrebbero buttati via. Bisogna trovare un locale da prendere in affitto, qualora non ne avessimo uno. Possiamo anche scegliere un target di clientela dedicandoci a un dato settore merceologico. Nel caso in cui preferiamo il mercatino generico, sarà bene trovare un locale un po’ più ampio, almeno 200 m² , che ci consenta di introdurre e mantenere anche beni molto grandi. La formula più conveniente è quella del conto vendita, in questo modo non bisognerà acquistare la merce, ma per fare questo bisogna impostare l’attività come agenzia d’affari.
A questo punto, per aprire il primo passo da fare è senza dubbio la “Dichiarazione di Inizio Attività”, detta DIA, da presentare al comune nel quale sorgerà il mercatino. Il fatto che non sia necessaria una licenza per aprire rende molto più facile e veloce tutta la pratica, ma anche più economica, in quanto la DIA non costa nulla, è una semplice dichiarazione che l’imprenditore fa al comune per informare di essere in possesso dei requisiti morali, di rispettare le norme comunali e la data d’inizio dell’attività, specificando il luogo in cui sarà situata. Trascorsi trenta giorni la domanda sarà ritenuta tacitamente accettata, ma vale comunque la pena appurarlo di persona.
La seconda cosa da fare è aprire la partita IVA, recandosi presso l’ufficio IVA o presso l’ufficio dell’entrate di competenza, sulla base del proprio domicilio fiscale, oppure ci si può rivolgere ad un commercialista. Se ci si rivolge ad un commercialista si dovrà tener conto della sua parcella, più o meno una migliaia di euro l’anno. L’apertura della Partita Iva deve essere effettuata entro un mese dalla data di inizio dell’attività lavorativa o della costituzione della società. Dopo aver ottenuto il numero di partita IVA, sarà necessario recarsi presso la camera di commercio per iscriversi al registro delle imprese (costo 80-100 euro l’anno). Infine ci si dovrà recare all’INPS per regolarizzare la situazione previdenziale (2.800 euro all’anno più conguaglio se si è in possesso di un reddito superiore a 13.819 euro).
Un’altra spesa da sostenere è rappresentata da IRPEF e IRAP, ma questa cifra è calcolata in percentuale sul reddito ( IRPEF peri a 23-27% per reddito fino a 28.000 euro, mentre l’IRAP è pari al 3,9% sempre sul reddito Iniziando l’attività come agenzia d’affari, il mercatino non acquisterà la merce usata, ma si proporrà come intermediario fra il venditore, ossia il proprietario dell’oggetto, e il compratore. Quando qualcuno porterà un oggetto presso il mercatino, il gestore dovrà firmare e far firmare uno speciale mandato che lo autorizza alla vendita dell’oggetto. Quando l’oggetto verrà venduto, il gestore corrisponderà al proprietario il ricavato della vendita privato della sua provvigione (in genere dal 35% al 50%). Il prezzo dell’oggetto verrà concordato dal proprietario e dal gestore. L’utilizzo di un software per la contabilità e per il magazzino, poi, è molto utile per questo tipo di attività.