L’iniziativa lanciata da alcuni comuni italiani di cedere delle vecchie case al costo simbolico di 1 euro è lodevole. I proprietari vogliono disfarsene a causa delle spese che comportano e il comune fa da tramite all’operazione.
Come in ogni situazione ci sono pro e contro da valutare. Molti lo considerano un vero affare, ma può anche rivelarsi un fallimento. In pochi punti, si può riassumere la procedura.
Vediamo allora come poter entrare in possesso di una casa, spendendo un solo euro ( o quasi).
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Come comprare una casa ad 1 euro
Non è prevista la residenza nei comuni promotori dell’iniziativa e quindi nel territorio in cui le case sorgono. Questo è un vantaggio e non è vincolante per coloro che vogliono trasferirsi in un bel borgo lontano dal caos della città. Chi, invece, è attratto dal costo irrisorio della casa deve valutare il contesto.
I luoghi, infatti, sono poco serviti da mezzi di trasporto e mancano alcuni servizi a cui di solito si è abituati.
Le spese notarili per il passaggio della proprietà, di accatastamento e voltura sono, naturalmente, a carico dell’acquirente. Il costo non è come quello di acquisto di una casa che molte volte presuppone di dovere aprire un mutuo che dura decenni. Ma, esse rappresentano una somma cospicua. Rivolgendosi a professionisti si può conoscere la giusta entità delle spese che si andranno ad affrontare.
Il progetto di ristrutturazione deve essere presentato entro un anno dall’acquisto della casa. Le spese di ristrutturazione, che dovrebbero aggirarsi intorno ai 25 mila euro sono a carico dell’acquirente. La cifra è orientativa visto che si tratta di case 60 mq distribuiti su 3/4 piani. Una volta che il progetto viene approvato c’è un tempo di due mesi per iniziare i lavori. I lavori di ristrutturazione potranno essere ammortizzati con dei fondi europei che coprono in parte i costi. Questi sono fondi destinati ad avvantaggiare soprattutto le giovani coppie. Inoltre, sono previste riduzioni fiscali per le ristrutturazioni e per impianti di riscaldamento che hanno basso impatto ambientale.
Bisogna, inoltre, stipulare una polizza fideiussoria che si aggira intorno ai 5 mila euro della durata di circa 3 anni. Una garanzia accessoria che vincola l’acquirente a compiere i lavori che si è impegnato a condurre. In quanto, la finalità cui i comuni tendono è di rivalutare i borghi antichi preservandoli dal degrado e dall’abbandono. Essa è una sorta di garanzia accessoria all’impegno principale.