Quando è estate e si è in vacanza al mare non c’è cosa più bella di combattere il sole caldo con un bagno rinfrescante nell’acqua salata. Ma come al solito potrebbe accadere che qualcosa vada storto: state facendo il bagno al mare quando all’improvviso il vostro piede entra in contatto con un’attinia, volgarmente detta anemone di mare. Bagno rovinato: la puntura dell’anemone di mare provoca prurito e dolore. Vediamo cosa fare e cosa non fare nel caso di una puntura dell’anemone di mare.
L’attinia è un animale acquatico che vive ancorato agli scogli nei fondali marini poco profondi ed è comune anche nel nostro Mar Mediterraneo. La sua delicata forma di fiore fluttuante nell’acqua non deve ingannare sulla sua vera natura: se sfiorata l’attinia può dare una dolorosa reazione del tutto simile a quella provocata dai tentacoli di una medusa. Badate bene a non confondere l’anemone di mare con l’anemone giapponese che è un’anemone fiore: in quel caso toccarlo è davvero innocuo!
L’anemone di mare, al contrario, è un piccolo animale marino che se ci sfiora la pelle, provoca una sensazione di forte dolore. Per questo è bene sapere come comportarsi in caso di contatto con un anemone marino. In questa guida proveremo a spiegarti come comportarsi nel caso in cui un anemone di mare dovesse pungerti.
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Puntura di anemone di mare: Cosa fare?
Quando si viene punti da un anemone di mare, è importante intervenire subito contro il dolore. Dovremo cercare immediatamente trucchi e soluzioni per alleviare il fastidio provocato dalla puntura dell’attinia di mare. La prima soluzione è quella di evitare di avventurarsi in acque sconosciute e affidarsi ai consigli delle persone del posto. Inoltre, è importante evitate di stare seduti sugli scogli o camminare a piedi nudi nell’acqua.
Ad ogni modo, se la prudenza non ha impedito un incontro ravvicinato con un anemone di mare, la prima cosa è quella di uscire immediatamente dall’acqua. Mai e in nessun caso la parte del corpo entrata in contatto con il mollusco, deve essere sfregata per eliminare i residui di tentacoli urticanti. Così facendo non si farebbe altro che provocare altre micro lesioni alla parte interessata, favorendo l’espansione del veleno dalla zona colpita nel resto del corpo.
Se nella ferita sono evidenti i lembi di tentacolo ancora attaccati alla pelle, dovrete toglierli delicatamente con l’aiuto di una pinzetta. A questo punto dovrete solo più lavare con cura la ferita.
Puntura anemone di Mare – Rimedi
Passiamo ora ai migliori rimedi per risolvere la puntura dell’anemone di mare. Come prima cosa è bene non applicare acqua fredda ma, poiché il veleno dell’anemone tende a perdere vigore con il calore, è bene fare impacchi di acqua calda e salata oppure utilizzare acqua calda in cui si sarà disciolto un bicchiere di aceto. Se la parte colpita è poco estesa e gli impacchi d’acqua sortiscono l’effetto di attenuare il gonfiore e il dolore, si può procedere all’applicazione di una qualsiasi crema al cortisone senza l’intervento di un medico.
Se al contrario, la zona colpita è particolarmente estesa e doveste accorgervi di altri sintomi, come respiro affannato, confusione, cefalea, vomito e nausea, allora attenzione! Forse è il caso di telefonare al 118 e ricorrere tempestivamente alle cure di un pronto soccorso.
Il veleno dell’anemone di mare, nei soggetti allergici o predisposti, potrebbe provocare una reazione più violenta e addirittura uno shock anafilattico, molto pericoloso e potenzialmente mortale!
Per queste ragioni, il nostro consiglio è quello di portare in vacanza con sé una crema al cortisone e degli antistaminici, che in casi di emergenza per la puntura di un anemone di mare potrebbero rivelarsi piccole accortezze provvidenziali. Particolare attenzione deve essere rivolta ai bambini, agli anziani e alle persone che siano allergiche ad api, meduse o insetti in genere. Tenete i bambini sotto la vostra stretta sorveglianza e non avventuratevi a raccogliere animali o alghe dai fondali marini.