Posta al centro del Piemonte, con i suoi quasi 77.000 abitanti, le origini di Asti si perdono nella notte dei tempi, quando, in seno all’impero romano, costituiva un “Municipium” romano denominato Hasta Pompeia o semplicemente Hasta.
Successivamente ducato longobardo, in epoca medievale il comune astense rappresenta uno dei più floridi della penisola, come testimonia il suo diritto a batter moneta.
Già da questa breve premessa, quindi, si ben comprende come il capoluogo piemontese che si appresta, in occasione dell’adunata nazionale degli Alpini, ad ospitare sino a mezzo milione di persone, non sia solo e soltanto Vittorio Alfieri ( suo cittadino più famoso assieme ai contemporanei, il compianto Giorgio Faletti e il musicista Paolo Conte), il Palio e lo spumante, ma anche e soprattutto una città dalle mille attrattive e molte curiosità. Scopriamole insieme
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Cosa c’è da vedere ad asti
Difficile non iniziare dal suo centro. Polo d’attrazione partendo dalle tracce romane per imbattersi in elementi barocchi, piuttosto che delle tante eredità 700-800centesche o chiese da scoprire.
Accanto, ad esempio alle tante stradine lastricate tipiche del nucleo storico, a colpire i tesori sotterranei.
Si parte dai resti di una domus romana (Via Varrone 30) teatro di un prezioso mosaico appartenuta ad una residenza patrizia del tempo, per passare al museo di Sant’Anastasio ( corso Alfieri 365) che attraverso un’affascinante viaggio conduce ad un’antica cripta romanica sostenuta da severi capitelli, sino, per tornare in ambito religioso, alla Collegiata di San Secondo che conserva gelosamente al di sotto dell’altare maggiore, le reliquie del santo omonimo, patrono della città.
Lascito della fiorente epoca medievale anche le tanti torri che adornano il centro storico. impossibile non iniziare con la torre Troyana ( non per nulla eletta come simbolo dell’adunanza), sita in piazza Medici e che con i suoi 44 metri, rappresenta la più alta struttura di tale tipologia d’origine medievale. Percorrendone i 199 gradini di una larga scala consente, attraverso le 3 ampie finestre bifore, di ammirare uno spettacolo unico non solo della città, ma nelle giornate limpide, della stessa catena alpina.
Alta, per modo di dire, solo 27 metri (ma in origine arrivava a 40, prima della limitazione che l’antico Comune aveva dettato alle torri delle famiglie nobili dell’epoca) non meno carica di fascino la Torre De Regibus. Di anomala pianta ottagonale, anche in questo caso è adornata da binestre bifore per ogni piano e rappresentava originariamente un elemento difensivo di una struttura difensiva di manieri-torri della d contrada maestra, una parte compresa tra via Roero e l’attuale corso Alfieri, non per nulla chiamata dei Tre Re.
Sempre in corso Alfieri fa bella mostra di sè la Torre Rossa, secondo la tradizione, carcere di San Secondo il soldato romano divenuto martire cristiano, protettore della città. Testimonianza d’epoca romana, costituiva insieme ad una costruzione gemella, una delle porte d’accesso alla città, posto lungo il perimetro di mura a difesa del centro abitato. Pianta poligonale, a 16 lati, la parte superiore, in stile romanico, risale al 1100 e, un tempo, fungeva da campanile per la chiesa di Santa Caterina
Attualmente ancora abitata, invece, Torre Guttuari, edificata nell’antica piazza delle erbe, attualmente conosciuta come Piazza Statuto. Zona pedonale che da lì conduce in piazza San Secondo, sede attuale del Comune e della Collegiata dedicata al Santo.
Da non perdere, inoltre Palazzo Alfieri, in fase di restauro , e anche centro degli studi dedicati allo stesso drammaturgo. A piano terra, non meno interessante la collezione dedicata a Eugenio Gugglielminetti, massimo esponente della scenografia italiana e autore di migliaia di capolavori. A colpire anche l’enorme platano che si eleva al centro del giardino e che vi fu piantato, in occasione della nascita dello stesso Alfieri e che è visibile dalla stessa adiacente Piazza del cavallo.
Sempre in corso Alfieri merita una visita Palazzo Mazzetti, imperdibile eredità della ricca aristocrazia locale. Già di per sè da vedere per lo scalone d’ingresso, il maestoso salone delle feste, i sorprendenti e decorati soffitti, la struttura ospita la pinacoteca civica e diviene teatro delle mostre più interessanti. A pochi passi non meno interessante Palazzo Ottolenghi, altro palazzo storico da ammirare, sede anche di un nutrito museo risorgimentale che, cela al di sotto, un vecchio rifugio antiaereo della seconda guerra mondiale.
Inoltre merita più di qualche minuto anche la maestosa la cattedrale di Santa Maria Assunta, che non solo rappresenta il più grande edificio della regione, ma anche uno dei più rimarchevoli esempi di cattedrale gotica in Piemonte.
Tralasciando anche il patrimonio naturalistico del Monferrato e delle vicine Langhe, rifugio di cantine e vitigni imperdibili per gli amanti del buon bere, una menzione speciale la merita anche il museo paleonteologico, presso il palazzo del Michelerio, dove è difficile non rimanere stupiti di fronte ai tanti ritrovamenti dell’epoca del Pilocene, quando Piemonte e Pianura Padana erano un mare, con straordinari ritrovamenti di fossili appartenenti, tra gli altri, a balene, balenotteri e delfini.