Lo shatush, diffuso in Italia dalla showgirl Belen Rodriguez, è una particolare tecnica che interessa le lunghezze dei capelli e che lascia una zona di questi più chiara.
Ovviamente si tratta di una moda che non ha risparmiato neppure le celebrities straniere, ciascuna delle quali impegnata a fare gara per la sua personalissima reinterpretazione del bicolor.
Una tecnica talmente in auge tanto che alcune della maggiori aziende del settore hanno messo in vendita specifici kit per realizzarlo a casa da soli, risparmiando non poco rispetto a quanto avverrebbe dal vostro parrucchiere di fiducia. Ovviamente in quest’ultimo caso, però, potrete godere della competenza di un professionista, in grado anche di indicarvi quale sia la migliore soluzione in relazione alle vostre caratteristiche.
Come premettevamo, però, nulla di vieta di pensarci da sole, potendo ottenere un risultato di tutto rispetto, semplicemente adottando alcune accortezze. Per evitare di sbagliare tonalità, infatti, è opportuno scegliere quella corretta in funzione del colore dei capelli e della carnagione (vuoi sapere come abbronzarti al meglio, ecco la guida che fa per te).
Vediamo allora cos’è lo Shatush e come realizzarlo al meglio.
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Cos’è lo Shatush e qual è la differenza con il balayage
Lo shatush è una delle ultime tendenze in tema di bellezza femminile. Si tratta di una tecnica naturale usata dai migliori hair stylist per schiarire i capelli tono su tono, regalando alla tua capigliatura una lucentezza maggiore, assicurandoti nel contempo un effetto sfumato del colore del tutto naturale.
Un trattamento alternativo alle consuete meches, che vi permetterà di avere riflessi sui capelli o di schiarirli (vuoi sapere come schiarire i capelli, ecco cosa devi fare), con il vantaggio, quando fatto come Dio comanda, di non prevedere i ritocchi necessari dei colpi di sole, quando con il passare dei giorni diviene visibile la ricrescita. Questo uno delle tante virtù dello shatush o chatouche, la possibilità, cioè, di vincolare molto meno chi lo porta dal dover ricorrere ad aggiustamenti periodici e salvifici, non appena la ricrescita si fa strada.
Occhio, però, non a confondere questa tecnica con una simile, ancora più recente, ossia quella del balayage.
Se è vero, infatti, che ambedue sono trattamenti per la decorazione dei capelli, ossia sono entrambe tecniche che operano attraverso una schiaritura di alcune tonalità nelle punte e lungo la lunghezza, quello che cambia è il metodo attraverso il quale queste decorazioni si realizzano.
Se nello shatush, infatti, si opera dapprima cotonando i capelli e successivamente applicando lo schiarente, nel secondo caso, al contrario, si procede attraverso un’applicazione a stella, tale da determinare uno stacco meno marcato tra radici e punte, di quanto non avvenga con lo shatush.
Come scegliere il colore dello shatush
Come dicevamo, quindi, per shatush, detto anche nel gergo tecnico ombré, intendiamo un trattamento realizzabile applicando una lozione schiarente sui capelli, precedentemente cotonati, dalla radice alle lunghezze. La cotonatura è indispensabile per poter ottenere dallo shatush riflessi irregolari ed il più possibile naturali.
Per chi ha una pelle molto chiara con i capelli castani chiari, quindi tendenti al biondo cenere, è consigliabile evitare una schiaritura intensa e decisa poiché si rischierebbe di ottenere delle punte di color biondo ossigenato, che poco si addice alla carnagione chiara.
Chi ha la carnagione olivastra e i capelli neri, invece, può optare per dei riflessi ramati sulle punte, che conferiscono lucentezza e non ingrigiscono il viso; infatti il biondo non è molto adatto alla carnagione non chiara e soprattutto realizzarlo su capelli molto scuri non è semplice.
Mentre se la carnagione non è molto chiara, ma i capelli sono castani, allora, si può scegliere l’effetto biondo e bicolor netto, anche se col tempo può stancare e non è detto che stia bene sul viso di tutte.
Perciò per evitare di non piacersi allo specchio, è bene evitare inizialmente l’utilizzo di una tonalità molto decisa e procedere con uno sfumato meno netto.
Anche coloro che hanno i capelli rossi possono permettersi di realizzare lo shatush, ma in questo caso è ‘vivamente consigliata, una schiaritura di pochi toni nel caso di capelli lunghi, mentre è possibile realizzarne una più decisa nel caso di capelli di lunghezza media, che non vanno oltre le spalle.
Una tendenza, sempre più seguita, prevede la realizzazione di shatush con colori inusuali ed abbastanza particolari, come rosa, celeste, violaceo o arancio.
Se si opta per un colore particolare, per dare un tocco rivoluzionario alla propria immagine o per cedere alla stravaganza, bisogna tenere presente che i colori freddi sono preferibili sui capelli scuri, mentre i toni più soft, quali rosa ed arancio, si abbinano bene coi capelli castani ramati e biondi.
Per evitare di ottenere sulle punte sgradite ed antiestetiche colorazioni verdastre o giallognole, è necessario, prima di procedere con la realizzazione dello shatush, applicare oli decoloranti al fine di rimuovere eventuali tinte precedenti senza rovinare il fusto dei capelli.
Lo shatush, una volta realizzato, non richiede continui ritocchi da parte del parrucchiere ma la sola applicazione di oli e creme ristrutturanti per nutrire il capello e conferirgli lucentezza.