Chi, aprendo un’anta della dispensa, non si è domandato, almeno una volta, come sapere se un barattolo di miele è ancora buono? Se quel giallastro nettare sapientemente prodotto da centinaia di disciplinate api si potesse ancora consumare o fosse da buttare via?
Un quesito non da poco, considerando come un paio di barattoli di miele siano presenti un po’ in tutte le case degli Italiani, sia perché irrinunciabile per chi ne ama il sapore, sia per le sue indubbie proprietà lenitive in caso di tosse e mal di gola? Ma allora come sapere se il nostro prodotto è ancora buono? E quando si presenta scurito è una reazione normale o, invece, indice del fatto che sia stato conservato non adeguatamente?
Una serie di domande legittime, almeno per chi non ne è esperto, alle quali saprete rispondere serenamente una volta letta questa guida e acquisito una serie di nozioni di base sulle proprietà del miele e le sue modalità di conservazione e utilizzo. (Vuoi realizzare una grappa al miele, leggi la nostra guida per imparare a farlo).
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Il miele ha una scadenza?
Anche se siamo abituati a mangiarlo, senza prestargli una grande attenzione, soffermarci maggiormente sull’aspetto del miele (e non solo) può aiutarci a consumarlo e conservarlo al meglio.
D’altronde parliamo sempre di uno dei prodotti più consumati al Mondo e non solo per il suo inconfondibile sapore. Nel periodo invernale, infatti, si rivela anche un prezioso alleato nel combattere mal di gola e raffreddori vari, per chi preferisca non ricorrere sempre alle medicine o non possa assumerle. Senza contare di come, in assenza di zucchero o un qualsiasi dolcificante, possa supplire egregiamente alla loro assenza.
Inoltre, oltre ad essere un ottimo dolcificante naturale, trova spesso impiego in infusi, rimedi casalinghi o ricette varie, E il tutto senza avere il limite di una scadenza. Il miele non ha scadenza, anche se una sua conservazione non corretta può fargli perdere gusto o assumere un brutto aspetto.
Perché il miele si scurisce?
Sono i piccoli dettagli a fare la differenza, ed è quello che avviene anche nel caso del miele. Se vogliamo renderci conto se il prodotto che abbiamo davanti non è nelle migliori condizioni, dovremmo porre attenzione ad un paio di fattori. Solo così potremo comprendere se il miele è andato a male o è ancora idoneo al consumo.
Questo perché Il miele contiene naturalmente un composto chiamato HMF(clicca qui sulla scheda di Wikipedia per saperne di più). Si tratta di un fenomeno determinato dall’elevata presenza di zucchero, acqua e acidità, non per nulla i fattori fondamentali di questo prodotto. Una percentuale, quella dell’HMF, suscettibile di forti oscillazioni a seconda della temperatura a cui è esposto il miele e di altre condizioni.
Quando, ad esempio, la quantità di HMF è inferiore alla soglia standard, noterete come il miele si trasformerà in zucchero, seccandosi e perdendo la propria consistenza abituale. Per conservare al meglio il miele, questo dovrebbe essere conservato in luoghi freschi e asciutti per mantenere le sue proprietà.
Quanto dura il miele d’api
Sebbene sia vero che il miele non scade, due anni rappresentano un tempo più che ragionevole per terminare il barattolo che avete in casa. Questo lasso di tempo sarebbe ideale, perché sebbene le proprietà del miele vengano esaltate dal momento della sua fabbricazione, una volta aperto per la prima volta, comincerà lentamente a perdere le sue proprietà a poco a poco, anche quando lo conserviamo in maniera opportuna.
Ce ne potremmo accorgere, poiché Il miele “cattivo” presenta concentrazioni di pezzi di zucchero, di norma, spia di come lo abbiate conservato in un luogo inappropriato. Noterete, inoltre, che perde anche un po’ del suo colore, del suo giallo brillante, e se lo proverete sarà come se vi metteste in bocca solo zucchero.
Con tutta probabilità, in questo caso, sarà anche attaccato al contenitore e non sarete in grado di rimuoverlo facilmente. Insomma è vero che il miele dura a lungo, ma sempre a patto che venga conservato bene, il vasetto sia coperto e custodito un un ambiente che sia consono.
Consigli per mantenere il miele in buone condizioni
Come abbiamo detto il miele dura, ma sempre che la sua conservazione avvenga come Dio comanda. E questo dipende in primo luogo da una serie di piccole accortezze che dobbiamo osservare.
Tra le prime una sua sigillatura corretta. Poiché il miele contiene poca acqua, esiste la possibilità che si formino microrganismi che possono proliferare e alterare il loro stato normale, danneggiando il miele stesso. Inoltre, l’alta concentrazione di zuccheri fa si che possa assorbire umidità dall’ambiente, rendendo necessario una sua attenta chiusura, evitando che abbia un qualsiasi contatto con l’esterno.
Se il miele presenta una eccessiva acidità, questo porterà ad uno sviluppo dei microorganismi e, conseguentemente, al deterioramento del prodotto. Senza contare come il miele possa anche presentare batteri dal processo produttivo, rendendo altrettanto importante l’aspetto della conservazione.
Come riconoscere il miele adulterato
In un tempo di sofisticazione alimientare, anche il miele non è risparmiato da questa politica commerciale vergognosa. Vediamo allora come poterci difendere da queste alterazioni del prodotto e acquistare solo del miele che sia naturale al 100%.
Molte persone, ad esempio, tendono ad abbassare la quantità di miele con l’acqua per renderlo più redditizio. Si tratta di una alterazione, però che finisce per influire fortemente sul periodo di conservazione del prodotto, alterandone anche parzialmente il sapore..
Per scoprire se il miele è adulterato, esiste, però, una semplice prova che può aiutarci. Basta adagiare un po’ di miele su carta assorbente, per rimuoverlo. Poiché il miele naturale non lascia traccia, se, al contrario, rimangono dei segni (quando non addirittura, a causa dell’abbondante presenza di acqua, la rottura della carta) è la prova di come sia stato, con tutta probabilità, adulterato.
Volete provare a realizzare la grappa al miele e liquirizia. Ecco come farlo con la nostra guida