Carnevale Ivrea 2022, si parte! Come ogni anno torna il Carnevale di Ivrea, appuntamento unico nel panorama nazionale, pur ricco di eventi carnevaleschi, per la sua storica battaglia di arance.
Si tratta di una manifestazione, la cui origine risale addirittura al Medio Evo, in grado di richiamare ogni anno nella cittadina piemontese decine di migliaia di turisti, affascinati da una rievocazione ricca di rimandi ad un illustre e fascinoso passato.
In questa guida, oltre ad un’immancabile descrizione del carnevale eporediese e della sua nascita, vi informeremo di utili consigli per partecipare e goderne al meglio di queste giornate di festa carnascialesca. Se state cercando come partecipare al carnevale di Ivrea siete nel posto giusto, potrete scoprire tutte le date e il programma.
Indice Guida Gratis:
Date Carnevale di Ivrea 2023
Il calendario delle date dello storico carnevale di Ivrea 2021 è fitto di appuntamenti ed eventi a cui partecipare. Da domenica 16 Febbraio a Mercoledì 25 Febbraio, 10 giorni ricchi di manifestazioni e rievocazioni storiche a cui partecipare, riscoprendo gli usi e i costumi del passato.
Lunedì 6 Gennaio 2020 – Pifferi e Tamburi;Domenica 9 Febbraio 2020 – Corteo Storico;Domenica 16 Febbraio 2020 – Presentazione Carri;Giovedì 20 Febbraio 2020 – Passaggio dei poteri civili;Sabato 22 Febbraio 2020 – Presentazione della Mugnaia;Domenica 23 Febbraio 2020 – Giornata di Battaglie delle Arance;Lunedì 24 Febbraio 2020 – Giornata di Battaglie delle Arance;Martedì 25 Febbraio 2020 – Giornata di Battaglie delle Arance;Mercoledì 26 Febbraio 2020 – Polenta e Merluzzo in piazza Lamarmora
Tutti gli appuntamenti sono disponibili sul sito ufficiale dello Storico Carnevale di Ivrea raggiungibile da qui.
Programma carnevale di Ivrea 2023
Dopo l’esordio nel giorno della Befana, come abbiamo visto, sono numerosi gli appuntamenti che ci coinvolgono nel Carnevale di Ivrea 2021: I festeggiamenti, infatti, proseguono nelle tre domeniche che precedono il Martedì Grasso, con un gustoso menù per il Giovedì Grasso e nel week-end finale.
Nello specifico, l’edizione 2021 del Carnevale di Ivrea, prevede questo programma:
Domenica 9 Febbraio 2020: Cerimonie “Prise du drapeau” e “Alzata degli Abbà”, seguono alla tradizionale consegna del Libro dei Verbali dal Gran Cancelliere al Sostituto, mentre in chiusura la consueta sfilata. Consuete fagiolate rionali.Domenica 16 Febbraio 2020: la seconda domenica di Febbraio, vede invece protagonisti i carri da getto, protagonisti di una presentazione in pompa magna. Quest’anno, inoltre, spazio anche alla riappacificazione fra i Rioni di Borghetto sul Ponte Vecchio e San Maurizio. Anche in questa data, spazio all’Alzata degli Abbà e la sfilata storica. Non mancano i fagioli per tutti.Giovedì 20 Febbraio 2020: passaggio simbolico dei poteri cittadini dal Sindaco al Generale, con conseguente visita del Corteo Storico al Vescovo, mentre gli Abbà sono ricevuti dal primo cittadino. Bambini festeggiati in piazza Ottinetti e cerimonia di investitura delle Genti di guerra del Canavese. Consueta distribuzione di fagioli. Da oggi obbligo di indossare il cappello frigio.Sabato 22 Febbraio: non meno ricca di eventi la giornata di sabato. Il clou è, alle 21, la presentazione della Vezzosa Mugnaia, ma i turisti possono assistere anche alla presentazione della sua scorta, come alla sfilata, lungo Dora, delle squadre di aranceri. La giornata vede anche la sfilata del Corteo storico, la fiaccolata goliardica e spettacolari fuochi d’artificio.Domenica 23 Febbraio: infine si entra nel clou, con il primo giorno dei tre che vedranno le arance divenire temibili proiettili. Ovviamente nel corso della giornata anche la celebre cerimonia della Preda in Dora, il corteo storico e le varie fagiolate rionali.Lunedì 24 Febbraio: É il giorno delle zappate dei novelli sposi, intenti a scavare il buco per gli Scarli, simpatico preludio al secondo giorno di scontri fra aranceri. Al termine corteo storico e merluzzo e cipolle per tutti.Martedì 25 Febbraio: Terza e ultima giornata di battaglia di arance, prima che scatti la premiazione per rioni, carri e aranceri. Al termine consueto rogo per gli scarli e marcia funebre in memoria del Carnevale che se ne va. Saluto del Generale e l’adverze a giobia ‘n bot in piazza OttinettiMercoledì 26 Febbraio: Appendice gustosa il Mercoledì delle Ceneri, in piazza Lamormora, con la distribuzione di polenta e merluzzo.
Importante sottolineare come tutte queste occasioni vedano sempre le tradizionali fagiolate benefiche.
Biglietti del Carnevale di Ivrea 2023
L’ideale, sarebbe quello di arrivare ad Ivrea già dotati di biglietto. Si possono acquistare i biglietti anticipatamente, sul sito del Carnevale di Ivrea, così da evitare code infinite ai cancelli e beneficiare così di un ingresso riservato e più rapido, potendo accedere da uno dei 6 varchi abilitati: di norma collocati presso Porta Vercelli, Porta Miniere, Porta Circonvallazione, Porta Mulini, Porta Garibaldi o Porta Torino.
Presso ogni accesso infatti, una cassa riservata ai possessori del ticket online, potrà trasformare il proprio voucher in un biglietto cartaceo, potendo saltare le inevitabili code e la ressa ai botteghini. Naturalmente, resta sempre valida la possibilità di acquistare i tagliandi d’entrata fisicamente, presso ogni varco d’accesso. Saranno presenti Info Point a disposizione dei visitatori già dalle 8 di mattino.
L’ingresso ad Ivrea, resta a pagamento sino alle 16.30. Per i bambini e ragazzi under 12 l’ingresso è gratuito ed inoltre, l’accesso alla manifestazione è sempre gratis per i redisenti di Ivrea.
Non manca la possibilità anche di partecipare alla visita guidata che si tiene al mattino, in modo da poter conoscere meglio la storia Ivrea e il suo Carnevale. La prenotazione per la visita può essere fatta direttamente all’ufficio dello IAT di Piazza Otinetti.
Carnevale d’Ivrea: la battaglia delle arance
Inutile negarlo, quello di Ivrea è un carnevale unico, ma se il cerimoniale che precede i 3 giorni finali è elaborato quanto avvincente, a rimanere negli occhi, talvolta sugli abiti (ndr), dei turisti, è inequivocabilmente la guerra che si combatte per le strade della cittadina piemontese a suon di agrumi.
Il momento della battaglia delle arance prevede due fazioni: da un lato, gli aranceri a piedi, rigorosamente sprovvisti della benchè minima protezione, simbolo del popolo e della sua volontà di libertà e dall’altro lato, a sovrastare la ribellione dall’alto dei propri carri trainati dai baldanzosi cavalli e schermati da protezioni e maschere a ricordare le antiche armature, altri aranceri, questa volta a impersonare l’esercito del tiranno, chiamato a soffocare la sommossa.
Al termine della contesa un’apposita Commissione a tributare alle squadre che si sono distinte maggiormente, una serie di ambìti riconoscimenti. Un premio che terrà conto non solo del coraggio e della precisione dei combattenti, quanto anche per la pregevolezza degli allestimenti e i finimenti dei cavalli. Quadrupedi non meno protagonisti di un evento che vede Ivrea, da sempre, riservare particolare attenzione agli stessi, come dimostra l’annuale fiera equina di San Savino, che si tiene a Luglio.
Le fazioni del Carnevale di Ivrea
Le batterie di aranceri hanno postazioni fisse: agli Asso di Picche, i primi nati nel lontano 1947, in Piazza di Città, in condivisione con la Morte; invece piazza Ottinetti è la trincea dove si distinguono Scacchi e Scorpioni d’Arduino;
I Tuchini del Borghetto sono i soli ad operare sulla riva destra della Dora Baltea. Infine ben tre le compagini in piazza del Rondolino, ossia Pantera Nera, Diavoli e Mercenari; mentre ai Credendari il compito di presidiare piazza Freguglia.
Invece, i carri vagano per Ivrea, transitando per pochi minuti in seno alle singole piazze. I carri, inoltre, si distinguono a seconda che siano trainati da due o quattro cavalli.
Battaglia delle arance Ivrea: come parteciparvi e come proteggersi
Per i turisti più temerari, naturalmente, nulla vieta di partecipare alla battaglia vera e propria. In questo caso, però, sappiate che, pur trattandosi di un evento difficilmente etichettabile come pericoloso, non mancano, al termine della giornata, gli occhi neri e conviene sempre rispettare alcune regole di base:
- L’utilizzo come munizioni delle arance prelevandole direttamente dalle tante casse accatastate prevede il pagamento di un biglietto, anche se potrete farlo gratuitamente, raccogliendo da terra gli agrumi che copiosamente vi giacciono.
- Occhio agli occhi! Meglio tenere sempre un braccio a schermo quando tirate! Diverso il discorso laddove vi colpiscano la figura, al massimo vi troverete con un piccolo livido
- Meglio evitare occhiali da vista o da sole, per ovvi motivi
- Armatevi di uno zaino o un marsupio, in modo da poterlo utilizzare a mo’ di faretra, per contenere le vostre preziose munizioni
- Anche quando il carro sta abbandonando la piazza, state sempre attenti a possibili lanci dalla distanza.
- Se proprio non potete fare a meno della vostra amata fotocamera, abbiate cura di avvolgerla in un sacchetto di plastica, così come sarà utile fare anche con lo smartphone.
Come si festeggia il carnevale a Ivrea: Perchè arance?
Origini storiche del Carnevale Ivrea è solo una Battaglia di arance? No, il carnevale di Ivrea è anche tanto altro! A riprova, ad esempio, la Presidenza del Consiglio dei Ministri che il 27/09/1956 stabilì che lo Storico Carnevale di Ivrea rappresenta un evento unico e una manifestazione italiana di rilevanza internazionale. Il Carnevale di Ivrea, inoltre, è anche il solo che ha mantenuto il suo legame con il periodo medioevale e che può vantare, a dispetto degli altri due carnevali italiani conosciuti nel mondo: Carnevale di Venezia e di Viareggio, una tradizione ininterrotta dal 1873.
Alcune delle principali tradizioni ricorrono addirittura sin da fine del 700′, come ad esempio, avviene per la Zappata e l’abbruciamento degli Scarli. Si tratta di una serie di usanze, dapprima trasmesse oralmente, che trovano una loro specifica codifica scritta nel 1808, data in cui si decise di redigere una prima trascrizione formale dell’intera cerimonia, ne” I Libri dei Processi Verbali“, il tutto a favore delle generazioni a venire.
Si tratta di un complesso cerimoniale, in cui si intrecciano armoniosamente fatti storici documentati con una selva di leggende locali, tutte, però, tese a testimoniare la fierezza di un popolo e la sua assoluta vocazione alla libertà, in sfregio alla tirannia imperante nel periodo medievale.
Fulcro di questa romantica epopea il coraggio di una ragazza e la sua tenace volontà di non subire il proprio destino, ma esserne l’artefice: altra particolarità in seno a quella ancor maggiore di una sete libertaria assolutamente prematura per i tempi, appunto quella di vedere una figura femminile nei panni del protagonista della vicenda.
La figura della Mugnaia
Tutto ruota, infatti, attorno alla persona della Vezzosa Mugnaia, autentica eroina della festa sin dalle sue prime apparizioni databili metà 800′, che nel giorno delle sue nozze, fu trascinata nel Castellazzo dal feudale tiranno, che pretendeva di beneficiare del suo diritto di “Ius primae noctis”. Violetta, questo il nome della ragazza, invece tramanda la leggenda, rifiutando di sottomettersi ai capricci del barone e di tanta insolenza, si difenderà uccidendo il prepotente tiranno, con la sua stessa spada.
Questa la miccia che farà scatenare la rivolta del popolo nei confronti del Marchese del Monferrato, reo di affamare la città, sollevazione rievocata appunto con la famosa ( ma fortunatamente meno cruenta) battaglia delle arance. Questa leggenda, che non ha radici storiche reali, rappresenta comunque un’affermazione degli ideali di libertà e giustizia.
Tutte le manifestazioni del Carnevale di Ivrea sono in linea con questi ideali ( tanto che lo stesso Napoleone, affine a questa forma mentis, ne autorizzò la prosecuzione, durante i suoi anni) e ne mettono in risalto lo spirito di fronda e il coraggio dei giovani di allora, trasposti nelle maschere e nei personaggi carnevaleschi.
Battaglia delle arance Ivrea: come vestirsi e come fare con i bambini
Sia che vogliate parteciparvi come semplici turisti osservatori o che vogliate immergervi nella battaglia, primo irrinunciabile comandamento è quello di idossare calzature anti-scivolo e, se ne disponete, ancor meglio impermeabili. Il fondo delle vie di Ivrea, infatti, sia per la poltiglia di arance sia per la sabbia distribuita in gran quantità per evitare che i cavalli possano cadere, il percorso finisce per divenire una melma viscida.
Sempre in quest’ottica dovete pensare all’abbigliamento, come gli aranceri sfoggiano la divisa della propria squadra di tiro, voi dovreste indossare una giacca impermeabile. Potete anche portarvi dietro una mantella impermeabile, con la quale coprirvi.
Ovviamente il tutto, tenendo conto che parlando di metà o fine Febbraio, potreste fare i conti con temperature non tropicali! Idem con patate per quanto concerne il look dei più piccoli: sia che indossino un costume che indossino jeans e felpa, sempre meglio prediligere abiti e scarpe comode, dotate di una suola anti-scivolo.
Si possono portare i bambini al carnevale di Ivrea?
Come dimostrano gli Abbà in prima persona, cioè i 2 bambini designati per rione a rappresentare il popolo, il Carnevale di Ivrea è un evento per grandi ma anche per i bambini. Percorrendo le strade eporediesi, infatti, durante le domeniche di Carnevale, sono centinaia i bimbi che vedrete indossare fieri il berretto fregio.
Inoltre, per i più piccoli sono previste specifiche piazze di tiro, così da far provare anche ad essi il brivido della contesa, potendo sfoggiare l’uniforme da piccoli aranceri.
Un conto, sono queste aree dedicate ai più piccoli, un altro è coinvolgere i bambini nella battaglia vera e propria: nonostante sarete al riparo, grazie alle reti di protezione, il rischio di essere colpiti è praticamente impossibile, però, tenete conto che li esporreste ad una folla delirante, un frastuono non indifferente e ad una pioggia incessante di agrumi.
Inoltre, particolare per nulla irrilevante, alle zone di tiro non è possibile accedere con il passeggino e comunque le vie divengono molto scivolose. Di contro, però, non mancano i “Punti Bimbo” oasi itineranti per le famiglie, dove poter sostare o usufruire di un comodo fasciatoio o di una poltrona per l’allattamento, spesso, salvifica.
Ivrea Carnevale: le maschere
A fare da contorno alla tenace ragazza sopracitata, la mugnaia, una serie di personaggi, non meno carichi di fascino, appartenenti a secoli diversi e che entreranno in scena durante i giorni della manifestazione: partendo dall’anonimo Toniotto, promesso sposo della Mugnaia, si va, tra gli altri, dal Sostituto Gran Cancelliere, geloso cerimoniere della tradizione, al Generale napoleonico a capo del Brillante Stato Maggiore, sino a Podestà, agli Alfieri portabandiera dei diversi rioni ai giovani Abbà, in numero di 10 ( un paio per ognuno dei 5 rioni) a simboleggiare il potere cittadino.
Anche quest’anno il Carnevale di Ivrea, preciso come l’implacabile rintocco di un cronografo elvetico, è partito nella giornata dell’Epifania. Al ritmo dei Tamburi e sulle note dei Pifferi, sin dalla prima mattinata, le vie della città piemontese si sono animate per la proclamazione del nuovo cittadino generale, quest’anno nella persona di Alberto Bombato, investitura tradizionalmente ratificata dal simbolico passaggio di sciabola e feluca, nella cornice del Palazzo Municipale, in piazza di Città.
A seguire, dopo le prime ghiotte degustazioni di fagioli, la sfilata del corteo storico guidato dal Podestà, per una giornata il cui culmine, come ogni anno, ha avuto luogo in Duomo dove, alla presenza di Sua Eminenza il Vescovo, si è tenuta la suggestiva cerimonia dei Ceri.
Come si svolge il Carnevale di Ivrea
Quello di Ivrea un carnevale (vuoi conoscere i carnevali di Napoli e Campani, ecco la guida che fa al caso tuo) tanto divertente quanto articolato, visto che sono molteplici gli appuntamenti che lo animano e attraverso i quali si snoda la complessa trama di un evento che ripercorre alcuni dei più significativi episodi della storia della città.
La liturgia del carnevale di Ivrea, si ripete anno dopo anno, seguendo un preciso ordine di eventi: se le due domeniche prima del clou carnevalesco vedono, oltre che l’annotazione dei fatti salienti del Carnevale sul Libro dei Verbali e la Prise du Drapeau, la presentazione dei piccoli Abbà (oggi due bambini per parrocchia) di ogni singolo rione, il giovedì grasso è il momento dedicato al simbolico passaggio dei poteri dal primo cittadino in carica al Generale, mentre l’attenzione del sabato è tutta rivolta alla Vezzosa Mugnaia dell’anno in corso, che affacciandosi dal balcone del Comune, rivela finalmente la propria identità.
La Domenica, invece, diviene protagonista il Podestà e il suo gesto fortemente simbolico. Va in scena, infatti, il non meno suggestivo cerimoniale della Preda in Dora, quando il Podestà, alla testa di un esercito di Alfieri e Pifferai, sul ponte Vecchio, lancia alle sue spalle una pietra tratta dal Castellazzo del Tiranno, pronunciando la storica promessa:
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Hoc facimus in spretum olim Marchionis Montisferrati, nec permittemus aliquod aedificium fieri ubi erant turres domini Marchionis”
Si tratta di una solenne dichiarazione , in spregio al marchese del Monferrato, di impedire che qualsiasi altro edificio possa sorgere sui ruderi delle Torri del prepotente aguzzino. Alla cerimonia, dall’altro lato del ponte, assisteranno compiaciuti anche la (Mugnaia con il Generale, lo Stato Maggiore e la Scorta d’Onore.
Dalla domenica, infine, esauriti i convenevoli, infuria la battaglia che, per tre giorni, vedrà migliaia di persone sfidarsi al lancio di arance. A dire il vero, un altro fondamentale atto formale della cerimonia epidorese si tiene proprio la domenica, quando la Mugnaia, a bordo di un principesco cocchio dorato trainato da tre sauri bianchi, gettando caramelle e mimose, tribuirà il proprio applauso agli aranceri.
Un rituale che si ripete il Martedì Grasso, sino alla conclusione della giornata, quando Il Carnevale si congeda, con il solenne rogo, alla presenza della Mugnaia, degli Scarli (ossia i pali rivestiti da ginepro ed erica, arsi a conclusione del Carnevale) e ancor più con il commesso elegio del Generale, che saluta tutti, in attesa della prossima edizione.
Prima di questo, però, il lunedì anche la singolare cerimonia della Zappata degli Scarli, antico rituale che vede gli ultimi sposi di ogni singolo rione, armati da pala e piccone scavare per il piantamento appunto degli Scarli, mentre il martedì, a conclusione di battaglia e premiazioni varie, al seguito del Generale e del suo cavallo tenuto al morso, la marcia funebre, contrappuntata da Pifferi e Tamburi, e a cui partecipano, in rigoroso silenzio, tutti i cittadini.
Conclusione in piazza Ottinetti, dove appunto il Generale congeda i musicanti, con il tradizionale saluto Arvédze a giòbia ‘n bot. E sulle note della canzone del Carnevale, Stato Maggiore e Generale corrono verso il Palazzo Municipale, per l’ultimo atto di un Carnevale denso di eventi e significati.
Cosa c’è da sapere: Istruzioni per partecipare al carnevale di Ivrea
Come abbiamo visto, peculiarità unica di questo evento carnevalesco la spettacolare battaglia delle arance, la cerimonia folkloristica e l’obbligo, dal Giovedì Grasso, per tutti i partecipanti di indossare il Berretto Frigio (un copricapo di colore rosso a forma di calza) che rappresenta l’adesione alla rivolta.
Per partecipare a questo evento, però, ovviamente di massima importanza sarà essere al corrente di tutte le informazioni, gli accorgimenti, le date e lo svolgimento del cerimoniale della festa. Ad esempio, come sintetizzato in uno dei tanti volantini legati alla manifestazione, conoscere le necessarie precauzioni da seguire perché un pomeriggio di festa rimanga tale, evitando i piccoli o grandi incidenti che un evento del genere necessariamente può comportare.
Si va dall’evidente obbligo di non sostare troppo vicini ai cavalli, all’avvertenza di non avvicinarsi troppo al Cocchio della Mugnaia o di non attraversare la sfilata, come, indicazione ancor troppo importante, adottare una certa attenzione durante la battaglia a suon di agrumi.
Carnevale di Ivrea: come arrivare e dove parcheggiare
Arrivare a Ivrea, anche per chi non è pratico del Canavese, non è particolarmente complesso. Ad esempio da Torino o Aosta, vi sarà sufficiente seguire alternativamente per Aosta o Torino, salvo poi prendere il casello Ivrea.
Se arrivate da Milano, invece, prendete l’A4 Milano-Torino, per poi seguire il Raccordo A4-A5 Santhià-Ivrea A5 direzione Aosta, prima di incontrare il casello di Ivrea.
Infine se giungete da Genova, salite sulla A 26, la Genova-Gravellona Toce, per poi imboccare l’A26, seguendo la direzione di Alessandria-Santhià. Da qui incrocerete il Raccordo A4-A5 Santhià-Ivrea, per poi saltare sull’autostrada A5, direzione Aosta, finche non troverete le prime indicazioni per Ivrea, al cui casello dovrete uscire.
Inutile sottolineare come il centro storico venga pedonalizzato durante i giorni di festa. Ciò nonostante sono molti i parcheggi a disposizione, anche se per lo più gratuiti ( ad eccezione di mercoledì e giovedì), tali da consentire a chi arriva da fuori di trovare un posto senza particolari problemi, potendosi poi muovere con l’ausilio di navette o a piedi.
I parcheggi sono tutti debitamente indicati grazie ad una segnaletica verticale mobile. Per quanto riguarda le tariffe, l’ampio parcheggio di Via Di Vittorio propone tariffe differenziate a seconda che si tratti Domenica (dove per l’intera giornata pagherete attorno ai 20 euro, mentre per i restanti giorni la spesa scende a 12 euro.