Catturare un gatto selvatico non è semplice, perché in genere si tratta di animali liberi, abbandonati, che vivono per strada e sono abituati ad avere estrema diffidenza di chiunque si avvicini loro.
Le reazioni che hanno, a volte aggressive, non dipendono da un carattere cattivo, ma piuttosto da una mancanza di fiducia verso l’essere umano e da una sua non conoscenze.
Vediamo allora i passi necessari per avvicinarsi ad un gatto di strada ed eventualmente riuscire ad adottarlo. Si tratta di un percorso lungo e complesso, ma dal quale potrete ricavare enormi soddisfazioni.
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Come catturare un gatto selvatico?
Bisogna quindi agire d’astuzia e creare loro una sorta di “trappola” che li faccia, lentamente, avvicinare.
Il gatto randagio, inteso come felino forastico, va attirato con un pasto molto profumato. Deve trattarsi di quello che l’animale predilige.
Se siamo abituati, ad esempio, a mettere delle scatolette al gatto che gira intorno a casa nostra, ma che non siamo mai riusciti ad accarezzare, conosceremo bene la marca di cibo che preferisce, e se predilige pollo, agnello o pesce. In genere un alimento molto apprezzato dai gatti è il tonno, che profuma e si avverte da lontano.
Come extrema ratio, ma solo dopo averne parlato con un veterinario e quando l’animale è in pericolo oggettivo, possiamo procurarci un tranquillante per animali. Mischiandone un paio di gocce (anche in questo caso sulla scorta di quanto ci avrà indicato un professionista), al cibo, non al punto di farlo addormentare, ma da renderlo vigile anche se un po’ intontito e più calmo del solito. Chiediamo consiglio al veterinario, che potrà anche munirci di una gabbietta. É preferibile un modello con una grossa porta a cerniera, e non i soliti trasportini con la porticina completamente estraibile sul davanti, oppure una cesta richiudibile, o ancora una scatola di cartone. Tutto ciò, insomma, che si possa chiudere richiudibile con un colpo secco una volta che l’animale vi sia entrato.
Come da da mangiare ad un gatto selvatico?
Il gatto è un animale furbo, ma abitudinario. Se nei giorni precedenti avremo cura di agire sempre nello stesso modo, si abituerà alla nostra presenza e ai nostri gesti cadenzati: mettere del cibo sempre alla stessa ora, utilizzare sempre lo stesso gusto, e creargli delle polpettine che poi ci serviranno per mischiare qualche goccia di calmante. Può essere utile anche lasciare nei giorni precedenti alla cattura, la gabbietta visibile vicino al posto in cui il micio si aggira, mettendo dentro anche una copertina. Può darsi che durante la notte il micio vi si rifugi per sentire meno freddo e che si senta tranquillizzato.
Nei diversi giorni, bisogna sistemare le polpettine di cibo a raggiera, poi a formare una sorta di stradina, che arrivi nelle vicinanze della gabbietta. Il micio si abituerà alla nuova sistemazione del posto in cui alloggia, pur restando sempre attento ai movimenti furtivi. Il giorno in cui decidete di catturarlo, sistemate le polpettine, mettendone due o tre all’interno della gabbietta. Fatelo sempre alla solita ora. I gatti non hanno la nostra percezione del tempo, ma si regolano in base ai gesti delle persone che hanno intorno.
Mettiamoci in disparte, in un posto nascosto dal quale possiamo osservare quanto accade. Quando il gatto si avvicina alla gabbietta, agendo in maniera furtiva e velocissima, lo cattureremo chiudendo la porticina. Il gatto si spaventerà e all’inizio soffierà per la paura, ma poco alla volta, quando lo avremo sistemato in una stanza calda e accogliente, con un giaciglio, del cibo e dell’acqua, e una cassetta con la sabbia, poco alla volta capirà di essere al sicuro. Addomesticarlo non è semplice; è necessaria molta pazienza, soprattutto per un gatto adulto. L’importante è conquistare la sua fiducia giorno per giorno. E anche, eventualmente, arrendersi all’idea che la vita che ha scelto un animale sia quella di strada.
Quali sono i primi controlli a cui sottoporre un gatto randagio
Quando si trova un gatto randagio per strada, è importante sottoporlo a una serie di controlli medici per valutare il suo stato di salute. Ecco alcuni dei controlli consigliati:
- Esame fisico generale: Un veterinario dovrebbe esaminare il gatto per valutare il suo peso, condizione corporea, presenza di ferite, segni di parassiti esterni, condizioni dei denti, delle orecchie e degli occhi.
- Test per le malattie infettive: Il veterinario potrebbe raccomandare dei test per verificare la presenza di malattie infettive comuni tra i gatti, come la leucemia felina (FeLV) e l’immunodeficienza felina (FIV). Questi test possono essere effettuati tramite un prelievo di sangue.
- Trattamento antiparassitario: I gatti randagi sono spesso infestati da pulci, zecche o acari. Un veterinario può consigliare un trattamento antiparassitario adeguato per eliminare queste infestazioni.
- Test delle feci: L’esame delle feci può rivelare la presenza di vermi intestinali o di altri parassiti intestinali. In base ai risultati, il veterinario potrà prescrivere il trattamento più adatto.
- Vaccinazioni: È importante verificare se il gatto ha ricevuto le vaccinazioni di base, come quelle per il morbillo felino, il raffreddore dei gatti e la panleucopenia. Se necessario, il veterinario potrà consigliare le vaccinazioni adeguate per proteggere il gatto dalle malattie comuni.
- Test delle urine: Un esame delle urine può rivelare eventuali problemi renali o delle vie urinarie nel gatto. Il veterinario potrebbe richiedere un campione di urina per effettuare l’analisi.