Il nuovo governo Monti con il cosiddetto “Decreto sul federalismo municipale” ha introdotto una tassa sull’abitazione, la cosiddetta IMU, Imposta Municipale Unica, che di fatto sostituisce la vecchia ICI (Imposta Comunale Immobili).
Essa va configurandosi come una vera e propria stangata per le tasche degli italiani reintroducendo il pagamento di una tassa sulla prima casa, la rivalutazione delle rendite catastali e l’aumento delle aliquote su seconda e terza casa.
L’aliquota base per la prima abitazione sarà del 4 per mille con una detrazione secca di 200 euro, oltre ad una detrazione di 50 euro per ciascun figlio a carico di età inferiore ai 29 anni che non può superare comunque i 400€.
I comuni potranno aumentarla o ridurla dello 0,2%, rientrando in un range tra il 2 e il 6 per mille. Questa stessa aliquota sarà applicata anche sugli immobili in locazione, per i quali però è prevista un’agevolazione con un’aliquota ridotta del 50 per cento.
L’aliquota base per le seconde case sarà del 7,6 per mille.
I comuni potranno diminuire o aumentare l’imposta dello 0,3%, facendola rientrare in un range dal 4,6 al 10,6 per mille.
La rivalutazione delle rendite catastali, che rappresentano la base imponibile sulla quale l’imposta viene calcolata, saranno rivalutate del 60%, aumentando gli estimi sempre dello stesso valore, senza tuttavia considerare la zona in cui ricade l’immobile.
La rivalutazione delle rendita sarà del 30% per uffici e studi professionali (categoria catastale A/10) e del 5% per negozi e botteghe (C1). Il coefficiente di moltiplicazione per i fabbricati di banche e assicurazioni è di 80. Per tutti gli altri fabbricati di categoria D il coefficiente di 60 diventa 65 a partire dal 2013.
Per calcolare l’IMU bisogna conoscere il valore della rendita catastale dell’abitazione, indicato nell’atto di compravendita o nella dichiarazione dei redditi annuale. Essa va poi rivalutata del 5% e va infine applicata la seguente formula:
Rendita X moltiplicatore catastale X Aliquota IMU – Detrazione prima casa = IMU.
L’aliquota da applicare varia da comune a comune.
Per fare un esempio concreto, considerata una rendita catastale per una prima casa di 400€, va rivalutata del 5% arrivando a 420€, applicando il nuovo moltiplicatore (€ 67.200,00) e detraendo 200€, l’IMU netta da pagare sarà di € 68,80, in caso di nessuna presenza di un figlio, nel qual caso andrebbero detratti altri 50 € per ciascun figlio.
Ecco di seguito il link che rimanda ad una Tabella Comparativa IMU aggiornata al 14 dicembre contenente già la detrazione di 200€ da applicare alla prima casa: http://lidimatematici.files.wordpress.com/2011/12/imu_4.jpg