L’Herpes labiale è una malattia infettiva, causata dal virus Herpes simplex 1, che si contrae attraverso la saliva, i baci, il contatto interumano. Una volta contratto, il virus s’insedia nel nervo Trigemino e vi resta in forma latente, salvo riattivarsi in condizioni particolari di stress o di salute (difese immunitarie basse, indigestione, eccessiva esposizione solare, assunzione prolungata di farmaci, alterazioni ormonali). Si presenta in forma di vesciche piccole ma dolorose e molto pruriginose. Un sintomo dell’arrivo di un herpes è la sensazione di calore e di tensione intorno alle labbra, una sorta di formicolio, seguito dopo poche ore dalla comparsa delle vesciche. Durante il periodo d’infezione c’è il forte rischio di infettare un’altra persona tramite contatto diretto, soprattutto quando le vescichette si aprono, lasciando venir fuori il liquido che contengono e con esso anche il virus (verso il quinto giorno).
Solitamente, le bollicine tendono ad asciugarsi da sole nel giro di una settimana. Purtroppo, come detto in precedenza, una volta contratto il virus è molto più facile che esso si ripresenti e non esiste alcun medicinale in grado di debellarlo definitivamente, quindi la cura migliore resta la prevenzione. Riconoscere precocemente i sintomi permette agli individui di intervenire sull’eruzione limitandola grazie all’applicazione di pomate a base di zinco o di eparina. Ci sono altri fattori che evitano l’insorgere delle vesciche. Lo sport è una di queste: come antidoto allo stress, lo sport aiuta a mantenere efficiente l’organismo, potenziando le difese immunitarie, dunque sono sufficienti 30-40 minuti di attività fisica tre volte alla settimana per ottenere dei buoni risultati. L’altro elemento importante è l’alimentazione: un regime alimentare sano ed equilibrato, che preveda le giuste dosi di vitamine, in particolare la C, e di minerali come il magnesio e il ferro, contribuisce a ridurre il rischio di herpes, a patto che non si esageri nell’assunzione di queste sostanze perché un eccesso potrebbe produrre allergie, intolleranze, indigestioni che, a loro volta, potrebbero indebolire l’organismo e stimolare il virus.
Tra i cibi consigliati ci sono: gli agrumi, le alghe, l’echinacea, il miele, la pappa reale, la propoli, gli alimenti contenenti la lisina (carne, pesce, latticini) che evita ricadute. Al contrario, l’arginina, contenuta in frutta secca, cioccolato, vino rosso e integratori proteici, riattiva il virus. Se la prevenzione non basta, bisogna ricorrere a terapie specifiche, anche se i medicinali possono attenuare i sintomi e accelerare la guarigione ma non debellare la malattia. Il metodo più utilizzato è la crema a base di zinco e/o eparina, ma va utilizzata entro 6-12 ore, con la comparsa dei primi sintomi, altrimenti è inutile. Altri principi attivi utili per accelerare la guarigione e per diminuire il dolore o il prurito sono l’aciclovir e i suoi derivati, che agiscono sulle polimerasi virali bloccando la replicazione del virus dell’herpes; l’interferone; farmaci immunostimolanti nel caso di importante deficit delle difese immunitarie; alcuni vaccini attualmente in sperimentazione; farmaci analgesici come gli antistaminici o creme protettive (burrocacao, capsacina) per lenire il dolore.