Ognuno di noi ha, nel suo profondo, un universo interiore di emozioni, ricordi, pensieri con cui affrescare il mondo e, anche se non sempre adeguatamente sviluppata, in sé una vena poetica estremamente personale, anzi unica da cui attingere per raccontarlo agli altri e, fondamentalmente, comunicare.
Il farlo, farlo bene, però, presuppone la conoscenza di una grammatica di base, una minima padronanza di regole di fondamentale utilità per realizzare un testo che “tenga”, che risponda a criteri di musicalità e composizione, soprattutto laddove si voglia comporre in rima.
Ad esempio, le quartine rappresentano, da sempre, uno degli schemi poetici più apprezzati e più utilizzati nel panorama letterario classico e moderno, ecco allora una guida da cui iniziare, imparando a realizzarle.
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Come fare una poesia in quartine
Bisogna prima di tutto individuare l’argomento base su cui poi incentrare l’intera poesia.
Banale sottolineare come gli argomenti che più spesso ispirano questo genere di composizioni sono l’amore, la natura e le passioni in generale, ma ovviamente ognuno può scegliere la base che preferisce dal momento che la poesia è un esercizio assolutamente personale.
Ovviamente l’ideale è optare per una tematica che si viva profondamente, così come l’argomento di base dev’essere scelto con la consapevolezza di una conoscenza diretta, una certa familiarità, potendo nutrire così una composizione di un certo livello. Banalizzando bisogna ciò avere qualcosa da scrivere perché è inutile scegliere un argomento se la sua esposizione si esaurisce senza aver creato qualcosa di senso compiuto.
Occorre tenere a mente poi come di fondamentale importanza sia l’incipit, sarà, infatti, la prima riga a dare il senso alla poesia, breve o lunga che sia.
Per questo motivo ricopre un ruolo così importante nel complesso della composizione.
Iniziare una poesia è difficile, si dice che, una volta trovata la prima riga, il resto venga da se. Forse è vero ed è per questo che non bisogna preoccuparsi se si rimane per tanto tempo davanti a un foglio bianco con le idee alla rinfusa in testa senza capire subito come buttarle giù.
Uno dei tanti trucchi, delle miriadi di raccomandazioni che infarciscono le pubblicazioni di genere, consiste proprio nello scrivere ciò che si ha in testa così come viene, in modo tale da averli davanti e, solo successivamente, cercare di mettere ordine.
Inizialmente cioè è l’idea che COMANDA, è questa l’unica cosa che conta. Non preoccupatevi se, in questo momento della scrittura, il concetto che avete in testa, una volta su carta risulti disordinato, confuso.
Mai come in questo momento l’importante è iniziare, catturare dall’universo che vi orbita nella mente un’idea, un’idea che abbia valore per voi, dopo, prima o poi, troverà la sua giusta forma e da li nascerà la composizione.
Per questo è importante mettere tutto per scritto, per non perdere nemmeno una piccola parte dell’ispirazione.
Regole di composizione di una poesia
Le quartine sono solitamente composizioni in rima che, però, non necessariamente devono rispondere a schemi precisi; nella stessa composizione si possono avere quartine in rima ABAB o ABAA e BACC.
Nessuno vieta di inserire la rima così come si preferisce, perché il segreto delle quartine sta proprio nella loro musicalità.
Ovviamente chi non ha dimestichezza con le poesie non deve necessariamente scrivere subito le quartine in rima, può buttare giù la bozza della composizione e successivamente sistemarla in modo tale da trovare le parole giuste. L’importante che non sia un lavoro di fretta, occorre che vi armiate di calma e pazienza, soprattutto se siete agli inizia. Alla fine si tratta di ispirazione, ma non per questo non richiede tanta, tanta pratica.
Un valido supporto per trovare le parole giuste per comporre le rime arriva dai vocabolari, strumenti indispensabile per chiunque cominci ad avvicinarsi al mondo della poesia, poichè un’imprescindibile necessità per realizzare composizioni piacevoli è quello di avere un’ottima dimestichezza con le parole, conoscendo di ciascuna almeno due o tre sinonimi che possono essere utilizzati a seconda del tono che si vuole dare alla poesia.
Inutile sottolineare, però, che il ricorso al dito e alla saliva, oggi, vene meno con i tanti programmi in rete, a disposizione gratuitamente, che sostituiscono perfettamente i rimari di un tempo, rendendo il lavoro più semplice. Anche se l’idea è sempre la cosa più importante.